Di Maio nelle zone colpite dal maltempo, Bonfanti: “Esenzione fiscale e sospensione mutui”
Esenzione fiscale per le aziende agricole delle zone colpite dal maltempo di ottobre, così come già fatto a Venezia, e sospensione dei mutui. La richiesta è partita dal sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, durante la visita, ieri, in provincia, del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Le garanzie fornite dal rappresentante del Governo Conte hanno rassicurato il primo cittadino, che a margine dell’incontro che si è tenuto a Rosolini, ha commentato con soddisfazione lo stanziamento “di una prima importante cifra, circa 10 milioni di euro, per i danni subiti”. Bonfanti legge bene anche “l’aver considerato anche l’aspetto umano legato alla tragica morte di Giuseppe Cappello”, riferendosi all’incontro con la vedova dell’agente di polizia penitenziaria morto durante il violento nubifragio, che lo ha travolto e ucciso mentre si dirigeva verso il carcere di Noto, per dare il cambio ai colleghi. Il capo politico dei 5 Stelle ha affrontato con i rappresentanti delle aree maggiormente colpite dal maltempo di diversi temi. “Al centro, la necessità di rivedere una serie di interventi a favore di un territorio fortemente danneggiato dalla pioggia. Penso che sospendere la pressione fiscale e i mutui – ha proseguito Bonfanti – sia un primo passo importante per far sentire la presenza del Governo alle aziende di una zona che merita lo stesso trattamento di Venezia. Sulle infrastrutture, accogliamo l’idea della convenzione con Anas per i progetti di intervento. Noi siamo intervenuti per la pulizia dei canali di scolo e abbiamo mostrato alla Protezione Civile Nazionale, durante il sopralluogo di martedì scorso, quali sono le strade e le zone in cui non ci si può permettere di perdere tempo”. “Infine, ma ritengo sia un aspetto molto importante – ha concluso Bonfanti – il Ministro Di Maio ci ha assicurato che si impegnerà per riconoscere lo sfortunato Giuseppe Cappello come vittima del dovere. Quella notte lui non ha rinunciato al suo dovere da lavoratore. In pochi lo avrebbero fatto”.