Dimensionamento scolastico, da Rosolini il piano di Azione per la provincia di Siracusa

Azione Siracusa interviene al Consiglio Comunale aperto di Rosolini con il segretario e il responsabile provinciale agli Enti locali, Fabio Iacono e Giusy Valenti, oltre al commissario cittadino Corrado Scata. All’ordine del giorno il dimensionamento scolastico che a Rosolini ha colpito – non senza sorpresa – l’istituto comprensivo Sant’Alessandra. “Un’istituto in continua crescita nell’ultimo quinquennio in termini di numero di alunni, docenti e classi pertanto coerente ai parametri normativi. Il Governo regionale attraverso un’azione politica scellerata non dovrebbe recepire i freddi numeri dettati dalla norma nazionale senza guardare alla specificità del proprio territorio, provincia per provincia, perché c’è in gioco l’offerta formativa rivolta ai nostri giovani”, sottolineano gli esponenti di Azione.
“E’ paradossale dover difendere diritti inviolabili, irrinunciabili, eppure nella nostra provincia si è aperta una guerra tra poveri che vede come maggiori attori politici e dirigenti scolastici per lo più purtroppo animati da insano campanilismo, piuttosto che da una costruttiva visione di insieme volta alla difesa dell’istruzione dei nostri giovani che dovrebbe essere al di sopra di ogni colore e schieramento politico”, prosegue l’analisi di Iacono e Valenti.
Il dimensionamento come adottato dalla Conferenza provinciale ha incassato il voto contrario del sindaco del capoluogo e di quelli di Avola e Melilli. “E’ illegittimo e comunque è stato fatto senza tener conto della complessità territoriale della provincia di Siracusa e del tessuto socioeconomico che potrebbero scongiurare la perdita dell’autonomia scolastica di alcuni istituti della provincia”. La soluzione? Passa dalla zona montana, “estesa e con comuni di piccole dimensioni che consentono di porre deroghe ai numeri del dimensionamento”. Azione ha chiesto ai deputati regionali del territorio di sostenere la tesi che il dimensionamento scolastico in
provincia di Siracusa venga ridotto nel numero di accorpamenti tra istituti scolastici anche tenendo
conto della sperequazione allo stato in atto tra le province di Catania, Palermo e Siracusa.