Dimensionamento scolastico, petizione della Wojtyla: “No alla fusione con Chindemi”

 Dimensionamento scolastico, petizione della Wojtyla: “No alla fusione con Chindemi”

La proposta approvata in Consiglio comunale sul dimensionamento scolastico non piace per nulla all’istituto comprensivo Wojtyla. Il documento redatto dalla Seconda Commissione prevede che quella scuola venga “fusa” al Chindemi, qualora per quest’ultimo istituto non fosse possibile ottenere una deroga al mantenimento dell’autonomia.
Una possibilità che trova la netta contrarietà di tutte le componenti del Wojtyla che lamentano anche il mancato coinvolgimento nel processo che ha portato ad una simile proposta basata solo sul principio della vicinanza territoriale. Non sarebbero stati tenuti nel dovuto conto diversi altri elementi, tra cui proprio il numero di iscritti decisamente superiore per la Wojtyla che si ritroverebbe, invece, penalizzata nell’accorpamento.
Da qui la decisione di avviare una petizione, lanciata questa mattina dalla dirigente scolastica Stefania Bellofiore e dalla presidente del Consiglio d’istituto, Valeria Troia. La richiesta rivolta all’amministrazione comunale è di rivedere l’atto relativo alla fusione dei due istituti. Ma i tempi sono stretti, già venerdì si pronuncerà sulla proposta di dimensionamento la conferenza provinciale. A Siracusa tre scuole perderanno l’autonomia ma non spariranno i plessi ed i corsi d’insegnamento. A rischio alcuni insegnanti e dirigenti scolastici.
La Wojtyla vanta una popolazione scolastica medi di 840 alunni, molti vicina ai 900 richiesti per il mantenimento dell’autonomia. “Quattro istituti comprensivi di Siracusa sono sotto i 750 alunni mentre al di sotto dei 600 iscritti ci sono gli istituti Chindemi e Martoglio”, spiegano fonti del comprensivo che ha avviato la petizione.
“Ci battiamo per un principio che vale per tutte le scuole, perché non ci si può chiudere in una stanza e decidere una fusione. Si perde l’identità di due scuole per farne una terza. Poteva starci se fosse stato preceduto da un ragionamento su utenza, offerta formativa e tanti altri aspetti”, sottolinea Valeria Troia. Mentre la dirigente Bellofiore ricorda come “il 26 ottobre, durante un’assemblea sindacale, sono state fatte delle proposte, che tuttavia non sono state recepite dal Consiglio comunale”.

 

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