Dispersione scolastica, Siracusa ultima della classe in Sicilia. “Ma il trend migliora”
Dispersione scolastica in calo in Sicilia ma in provincia di Siracusa si registra il tasso più alto della regione.
Non è una buona notizia, ma l’analisi del contesto può far emergere anche qualche elemento di ottimismo.
I dati sono stati diffusi nell’ambito di Didacta Italia, a Misterbianco, durante la conferenza dei servizi dei 765 dirigenti scolastici siciliani e i dirigenti degli Ambiti territoriali. Un lavoro presentato dall’Usr
In provincia di Siracusa il dato è il più alto e parla di un indice globale nella scuola primaria dell’1,11. Per fare un paragone che renda l’idea, Caltanissetta è allo 0,27.
Il Forum delle Associazioni Familiari esprime tutta la sua preoccupazione attraverso il presidente Salvo Sorbello. “Eravamo già ultimi- commenta Sorbello- Il dato relativo alla dispersione è in leggero decremento, a dire il vero,nel territorio, ma sempre particolarmente preoccupante. Il dato regionale è dello 0,49%. Questo vuol dire che dobbiamo fare davvero qualcosa, su diversi versanti ,perché diversi sono i fattori che incidono”. Secondo il Forum delle Associazioni Familiari, le istituzioni dovrebbero tenere maggiormente in considerazione questo fenomeno, “che può essere premessa di “reperimento di forza lavoro a disposizione della criminalità. Ci sono specifici fondi del Pnrr- prosegue Sorbello- Si dovrebbe poi agire sul versante delle politiche sociali, del contrasto al lavoro minorile e di tanto altro. Nelle scuole, se non adeguatamente supportati e formati, anche gli insegnanti si trovano in difficoltà. Non basta la repressione. Anche il Piano di dimensionamento scolastico-fa notare il presidente del Forum- potrà essere un problema, che farà venir meno la presenza della scuola sul territorio,agevolando la dispersione”.
Lo spazio all’ottimismo è indicato dall’ indice di dispersione scolastica in Sicilia , che è passato dal 4,55 al 4,14% in un anno.
La dirigente scolastica e presidente provinciale dell’Anp, Pinella Giuffrida offre una serie di spunti di riflessione. “Le province di Siracusa e Ragusa hanno registrato il dato peggiore e questo è un fatto. Occorre, tuttavia- fa presente- leggerlo e interpretarlo, mettendolo anche in relazione con gli altri elementi emersi. Questo significa innanzitutto notare che in un anno si è registrato un miglioramento nel territorio provinciale. Si è dunque lavorato bene, meglio rispetto all’anno scolastico precedente. Altrettanto certo che occorra un impegno maggiore, anche da parte delle istituzioni, perché tra i vari aspetti da tenere in considerazione, quello relativo ai servizi offerti dagli enti nei singoli comuni assume un peso di rilievo”.
Un esempio potrebbe essere quello che riguarda il trasporto scolastico (il personale raggiunge i bambini a casa e li accompagna a scuola) o i servizi sociali destinati agli studenti, che coprono anche attività come il doposcuola,soprattutto nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
“Non può essere un caso- aggiunge Giuffrida- se in alcuni comuni della nostra provincia, in cui figurano servizi efficienti, il dato relativo alla dispersione sia sensibilmente migliore rispetto ad altre realtà, che ne sono prive”.