Dolore e silenzio per l’addio a Luca Scatà, il poliziotto-eroe che fermò il terrorista di Berlino

 Dolore e silenzio per l’addio a Luca Scatà, il poliziotto-eroe che fermò il terrorista di Berlino

Un dolore profondo, la rabbia di una morte che non si può accettare, il silenzio, perché a volte non c’è davvero niente da dire.
In una Chiesa Madre Gremita, Canicattini Bagni ha dato ieri il suo ultimo saluto a Luca Scatà, il poliziotto di 37 anni, Medaglia d’Oro al Valor Civile, venuto a mancare prematuramente lo scorso 25 Luglio.
Scatà, il 23 dicembre 2016, nel corso di un conflitto a fuoco, per difendere un collega rimasto ferito, uccise il terrorista Anis Amri, ritenuto l’autore della Strage al Mercatino di Natale di Berlino, che costò la vita a 12 persone. Luca era diventato un eroe ma non si sentiva affatto tale. Un ragazzo perbene, semplice, dagli alti valori morali, bravissimo poliziotto, bravissimo uomo.
La morte di Luca Scatà ha profondamente scosso e addolorato la comunità canicattinese ma non solo. Quel silenzio, ieri, a Canicattini parlava e commuoveva, come le bandiere a mezz’asta, le saracinesche abbassate. Una folla ha voluto stringersi intorno alla famiglia: alla mamma Pinuccia, alla sorella Federica, all’amata moglie Miriana, sposata lo scorso 17 luglio con una cerimonia civile all’ospedale San Raffaele di Milano.
I funerali di Luca Scatà sono stati celebrati da Don Marco Tarascio e Don Salvatore Interlando, Cappellano della Polizia di Stato.
A dire addio al poliziotto-eroe c’erano il Prefetto di Siracusa Raffaella Moscarella, il Questore Roberto Pellicone, il Vicario della Questura di Catania, Giuseppe Anzalone, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e delle altre Forze dell’ordine, la Giunta comunale, la Presidente del Consiglio cittadino, Loretta Barbagallo, l’intero Consiglio comunale, tanti colleghi poliziotti, soprattutto della Questura di Siracusa, dove Luca Scatà lavorava dopo i fatti di Sesto San Giovanni, gli Scout del Canicattini 1, importanti nella formazione giovanile di Luca e ancora l’Associazione della Polizia di Stato, il Gruppo di Protezione Civile, l’Avoca, tanti, tantissimi cittadini, soprattutto giovani.
Sul feretro, il Tricolore, il suo cappello d’ordinanza e il fazzolettone del Gruppo Scout del Canicattini 1.
Don Marco Tarascio ha parlato di un dolore condiviso ma anche di amore, speranza, rispetto per il prossimo. «Amiamoci -la sua sollecitazione durante l’omelia- perché l’amore è più forte della morte e Luca ha amato sino alla morte».
A conclusione della funziona liturgica, animata dai Cori parrocchiali della città e chiusa con la preghiera di San Michele Arcangelo patrono di Canicattini Bagni e della Polizia di Stato, gli amici di sempre hanno voluto ricordarlo. Intervento anche del primo cittadino, a nome dell’intera comunità canicattinese, per esprimere la vicinanza alla famiglia Scatà, colpita da una così drammatica perdita.
«Difficile trovare le parole per rappresentare il dolore di una Comunità per la perdita di un suo giovane figlio, quale sei tu caro Luca, che lasci un profondo vuoto nel cuore di tutti noi e in quanti hanno avuto l’onore e il privilegio di conoscerti – ha detto il Sindaco Paolo Amenta -. Canicattini Bagni è una piccola Comunità dove ci si conosce tutti e dove si vedono crescere i ragazzi, come in questi anni abbiamo visto crescere te e tua sorella Federica, soprattutto quando venivate a trovare al Comune papà Pippo, apprezzassimo dipendente comunale venuto a mancare prematuramente nel 2018, che oggi siamo sicuri ti starà abbracciando.
Come si fa a non ricordare e ad ammirare la tenacia, i sacrifici e la forza di volontà che ti hanno animato, sin da ragazzino, per entrare a fare parte della grande famiglia della Polizia di Stato. Un grande sogno il tuo che si è avverato e al quale hai reso onore.
Non è facile trovare le parole per esprimere la tristezza che tutti noi oggi sentiamo – ha continuato il primo cittadino di Canicattini Bagni -, e nel ringraziare quanti con i loro messaggi hanno voluto esprimere il loro cordoglio per il tuo prematuro ritorno alla Casa del Padre, dal Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Capo della Polizia, alle massime autorità istituzionali, civili, militari e religiose della provincia che ringrazio per la loro presenza, ad iniziare da S.E. il Prefetto, non posso, Caro Luca, che rinnovare la vicinanza di tutta la nostra Comunità al dolore della tua famiglia, alla mamma, a Federica, alla tua amata moglie Miriana, e ai parenti tutti. Ciao Luca, giovane volenteroso e perbene – ha concluso il Sindaco Paolo Amenta – che con il tuo coraggio e l’alto senso del dovere, mettendo a rischio la tua vita, hai reso orgogliosi agli occhi dell’Italia intera e della comunità internazionale, tutti noi, la tua famiglia, i valori che ti sono stati trasmessi, la tua Polizia di Stato, le Forze dell’Ordine, e la tua Canicattini Bagni che oggi ti abbraccia e ti stringe al cuore. Grazie Luca, nostro eroe-semplice, esempio per la tua generazione e per quella futura, il cui ricordo sapremo consegnare alla storia e alla memoria di Canicattini Bagni e dell’Italia».
Subito dopo, aperto da due motociclisti della Polizia, il lungo corteo funebre si è snodato verso il Cimitero di Canicattini Bagni. Ad attenderlo c’erano le note dell’Aria sulla quarta corda di Bach suonato dal Corpo Bandistico cittadino, qui, la salma di Luca Scatà verrà tumulata,accanto a quella del papà.

 

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