Dopo Isab, tocca ad Ias. La Regione: “Collaboriamo con magistrati, soluzioni per impianto”
L’avvenuta nazionalizzazione di Isab Lukoil mette la grande raffineria al riparo dagli effetti dell’embargo via mare al petrolio russo, che scatta da oggi. Adesso le attenzioni si concentrano tutte sul “caso” depuratore consortile di Priolo, gestito da Ias ed al centro di una inchiesta della Procura di Siracusa che si è mossa per disastro ambientale.
Dopo il tavolo tecnico di venerdì scorso a Palermo, il presidente della Regione, Renato Schifani, annuncia una serie di interventi. “Ho acquisito subito il dossier, ho convocato una riunione con tutti i dirigenti competenti, mi sono fatto una mia idea e a breve adotteremo dei provvedimenti finalizzati, da un lato, a collaborare con la magistratura e, dall’altro, a ripristinare l’efficienza dell’impianto nell’interesse pubblico, rimuovendo le cause di inidoneità”, ha detto nelle ore scorse il presidente.
Uno dei primi passaggi sarà sul capitale sociale della Industria Acqua Siracusana. “Siamo pronti – ha detto Schifani – anche a fare la nostra parte per intervenire sul capitale della Ias, assieme ai privati che fanno parte della compagine societaria». Parole che arrivano a margine dell’incontro a Catania con il ministro per le imprese, Urso.