Dramma sociale per la ex Provincia: la reazione della politica e dei sindacati

 Dramma sociale per la ex Provincia: la reazione della politica e dei sindacati

Non si fanno attendere le reazioni del mondo politico e sindacale dopo la mattinata carica di tensione vissuta a Siracusa, con la protesta dei lavoratori della ex Provincia Regionale. “Da tempo sono in contatto con il sottosegretario Baretta al qualche ho chiesto ripetutamente che venisse trovata una soluzione per sospendere il prelievo forzoso da parte dello Stato e ridare speranza all’Ente ed ai suoi dipendenti”, fa sapere da Roma la parlamentare siracusana Sofia Amoddio (Pd).. “La situazione dell’ex provincia di Siracusa non nasce certo oggi ma è il risultato di una serie di gravi errori fatti nel corso degli ultimi decenni”, aggiunge. Non posso che schierarmi dalla parte dei lavoratori che si trovano nell’assurda posizione di non ricevere lo stipendio da mesi e impegnarmi per ottenere una soluzione efficace da parte del Governo che scongiuri il default”, conclude.
Il deputato regionale Nello Musumeci, leader dell’opposizione all’Ars, attacca il governo Crocetta. “Nei confronti dei cinquecento dipendenti della Provincia di Siracusa ė stato compiuto un vero e proprio crimine politico. La più nera delle ingiustizie: costringerli a lavorare ogni giorno privandoli però dello stipendio per cinque mesi. Responsabile il governo Crocetta, che continua a negare a quei lavoratori ciò che invece è stato assicurato a tutti gli altri loro colleghi siciliani. Il governo dispone oggi di 26 milioni di euro: ne basterebbero 15 per ridare serenità e dignità a centinaia di famiglie ed impedire il dissesto dell’Ente. Sappiano il governatore e il prefetto, ma lo sappiano anche i sindacati, che la esasperazione di quei dipendenti pubblici potrebbe presto esplodere in una incontenibile protesta sociale. Ed allora ognuno risponderà delle proprie responsabilità, commissive e omissive”.
Non è più tenero il commissario provinciale di Forza Italia, Edy Bandiera. “Il presidente della Regione, che si è distinto sino ad ora in ogni settore per non essere stato in grado di gestire la cosa pubblica, intervenga immediatamente, stanziando quanto necessario per la copertura delle spettanze. Il rischio che la protesta assuma toni anche drammatici e’ reale, la misura é colma e le tasche sono vuote. Basta con le promesse e le prese in giro di una politica irresponsabile. Palazzo d’Orleans stanzi subito i 15 milioni necessari, mettendo fine ad una situazione a dir poco paradossale”.
Alessandro Spadaro (Fratelli d’Italia-An) punta il governo centrale. “Gentiloni e la sua maggioranza, anzichè pensare a salvare solo le banche, dispongano con urgenza un salvataggio della ex Provincia Regionale di Siracusa. “Dal bilancio della Provincia, che è intorno a 27/28 milioni, il prelievo forzoso dello Stato è di circa 20 milioni di euro l’anno ed i mutui, contratti con la gestione del Pd e Marziano, impegnano circa 6,5 milioni di euro l’anno fino al 2044, quindi, come appare chiaro, le risorse che restano non possono coprire neanche 1 mese di vita dell’ente. Fratelli d’Italia-An, attraverso il proprio gruppo parlamentare e Giorgia Meloni, si batterà affinchè questa situazione venga seriamente affrontata e portata all’attenzione del Governo Gentiloni”.
Anche i sindacati fanno fronte comune. Michelangelo Librandi, segretario generale della Uil Fp nazionale porta la “piena solidarietà ai tre dipendenti della provincia di Siracusa che stamani sono addirittura saliti su una gru per protestare contro la mancata erogazione dei loro stipendi: sono cinque mesi, infatti, che i 611 dipendenti della provincia di Siracusa lavorano senza percepire alcun compenso. La provincia di Siracusa, come molte altre, è in pre-dissesto finanziario – continua Librandi – la dimostrazione chiara di quanto abbiano inciso negativamente le scellerate scelte politiche adottate in questi anni, che hanno condotto al collasso queste Istituzioni. Serve una soluzione e serve subito. Le province esistono ancora nella nostra Carta Costituzionale, dopo la vittoria del no al referendum del 4 dicembre e non è più procrastinabile una soluzione chiara e veloce da parte del Governo e delle Amministrazioni Regionali che possa permettere di chiudere i pareggi in bilancio per tutti gli enti provinciali, per consentire l’erogazione dei servizi fondamentali e per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal pagamento degli stipendi. Ci auguriamo – conclude – che gli incontri programmati nei prossimi giorni con il Governatore e con il Prefetto possano mettere fine a questa ingiusta e paradossale situazione. Se non dovessero esserci le necessarie risposte, siamo pronti a iniziative di lotta ancora più incisive fin dai prossimi giorni”. Anche il segretario nazionale della Uil, Barbagallo, ha twittato la sua vicinanza ai dipendenti della ex Provincia privati del diritto allo stipendio.
La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, parla di “dramma sociale” nel silenzio
“inaccettabile della Regione Sicilia e della politica. La leader della Cisl ha postato
anche la foto di due lavoratori esasperati saliti oggi su una gru in segno di protesta contro la decisione della Regione Sicilia di sopprimere l’ente pubblico senza le dovute garanzie occupazionali per i circa 600 dipendenti della ex Provincia regionale.

 

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