Due presepi dell'artista Sergio Carpinteri nella sua Canicattini: esposizione in Chiesa Madre e via Regina Elena
I presepi di Sergio Carpinteri in Chiesa Madre e nella vetrina di via Regina Elena. Le due rappresentazioni della Natività del poliedrico artista canicattinese sono il frutto di una serie di ispirazioni. Il primo presepe è dedicato al neo Arcivescovo di Siracusa, Mons. Francesco Lomanto. L’artista canicattinese è stato ispirato dalle parole pronunciate in occasione dell’ordinazione episcopale al Santuario della Madonna delle Lacrime da Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta, indicando il consacrato come trasportatore di lacrime del suo popolo, da presentare alla Vergine che le trasformerà in perle. Altro motivo di ispirazione, le linee guida attuali della Chiesa: «Anche il Papa, consiglia di chiedere in questo momento di pandemia, di mettersi sotto il “manto” della Madonna. Annunciando, altresì, l’anno dedicato a San Giuseppe».
Nel secondo Presepe, in via Regina Elena 67, Carpinteri dedica, infatti, la scena del Natale a San Giuseppe, prendendo altresì spunto dalle parole del Cardinal Gianfranco Ravasi: “È questo il nostro Natale, il rinascere dello spirito!”. «Lo stile delle rappresentazioni presepiali sono i tendaggi – spiega Sergio Carpinteri – che coprono e scoprono, rivelano il mister Divino e l’idea di armadio (arma.Dio) indicando così l’atteggiamento di Dio, in questo momento. L’apparente chiusura dell’armadio, diventa trasparenza per un diverso futuro a questa apocalisse sanitaria. Nel Presepe, non nell’albero, è il segno cristiano per eccellenza. Lo dico da artista-cristiano. Nel Natale-Covid, ristretto e chiuso nelle mura di casa, un segno che da consolazione … senza viaggi, cenoni, veglioni nella propria città. La bellezza e la natura, saranno le cose da desiderare, quando saremo liberi da questo virus».