Due tragici incidenti in tre settimane, ex Asi “Strada della morte”

 Due tragici incidenti in tre settimane, ex Asi “Strada della morte”

Due incidenti, entrambi autonomi, con dinamiche che appaiono molto simili e purtroppo entrambi mortali, lungo la stessa strada nel giro di poche settimane l’uno dall’altro.
Adriano Corvaglia ha perso la vita il 23 Aprile scorso lungo la strada ex Asi mentre tornava dal lavoro insieme al figlio, che miracolosamente si è salvato.
Emanuele Campo, 32 anni, originario di Gela, ha trovato la morte poco più avanti sabato scorso.
Anche lui era un operaio della zona industriale ed anche lui aveva appena smontato dal suo turno di lavoro . Tragica coincidenza anche un altro elemento: entrambi i veicoli su cui viaggiavano (un’Audi A3 nel caso di Corvaglia, una Renault Megane per Campo) hanno terminato la loro corsa dopo aver battuto contro il guardrail sfondandolo, per poi ribaltarsi.
La famiglia di Adriano Corvaglia non si da pace e da subito ha chiesto che si faccia chiarezza su quanto accaduto al 58enne, sia dal punto di vista dell’organizzazione dei soccorsi, sia per quanto concerne le condizioni di sicurezza di quella strada e soprattutto sulla stabilità e sullo stato in cui versa il guardrail venuto giù. Il dubbio della moglie, Zaira Salerno e degli altri familiari è che su quel collegamento stradale non siano stati attuati interventi di manutenzione o, comunque, che non siano stati tali da rendere sicuro il percorso. La specifica vicenda è in fase di approfondimento nelle sedi giudiziarie.
Domani pomeriggio la famiglia tornerà sul posto per affiggere (“come da autorizzazione ottenuta”) uno striscione che valga come ricordo del congiunto tragicamente scomparso ma che sia anche monito e richiesta di attenzione, soprattutto da parte del Libero Consorzio Comunale, affinché disponga interventi urgenti di messa in sicurezza, laddove necessario, a partire dai margini della strada. Il tratto di guardrail abbattuto dagli schianti mortali non è ancora stato sostituito. L’area è delimitata in maniera provvisoria. “Ma questo non garantisce alcun contenimento- fa notare Zaira Salerno- Avevamo chiesto interventi immediati perché mai più accadesse lungo quella strada quello che è successo a mio marito, a noi. Non è passato nemmeno un mese e un’altra vita è stata spezzata proprio lì, praticamente allo stesso modo. Non si può restare a guardare o ad attendere un’altra vittima ancora”.

 

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