E il Codacons boccia la viabilità siracusana, “traffico tentacolare con ciclabili e rotatorie”

 E il Codacons boccia la viabilità siracusana, “traffico tentacolare con ciclabili e rotatorie”

La definizione è del Codacons, l’associazione dei consumatori: “Siracusa città delle piste ciclabili, delle rotonde e del traffico tentacolare”. Il presidente della sezione aretusea, Bruno Messina, non ha dubbi. “La circolazione veicolare in entrata ed in uscita è totalmente congestionata, con gravi ripercussioni sui cittadini, turisti, sul passaggio dei mezzi di soccorso e sulle polveri sottili”. La sperimentazione della nuova mobilità nella zona sud e le piste ciclabili sarebbero, secondo il Codacons, la causa dei mali della viabilità. “Promuovere una mobilità sostenibile, attraverso la creazione di piste ciclabili – continua Bruno Messina – non può compromettere la fluidità della circolazione. E’ evidente, però, che a Siracusa il restringimento delle carreggiate, conseguente alla realizzazione dei percorsi per i ciclisti, contribuisce alla congestione del traffico. E l’Amministrazione doveva immaginare tutto ciò, adottando le dovute modifiche prima che si verificasse il problema. D’altra parte, le strade a carreggiata ridotta non solo limitano la capacità di assorbire l’elevato numero di veicoli durante le ore di punta, ma causano anche la riduzione del numero dei luoghi di sosta e rallentamenti legati alla carenza di spazi di manovra. Per non parlare, poi, del fatto che tali restrizioni hanno avuto un impatto negativo anche sulla consegna delle merci presso le attività commerciali, in quanto il mancato rispetto delle regole stradali (auto in doppia fila, auto sugli stalli per carico/scarico merci) e la carenza di controlli da parte delle forze dell’ordine, hanno aggravato ulteriormente una situazione già difficile”.
Le rotonde utilizzate come rimedio “sembrano peggiori del male”. Sarebbe possibile, secondo l’avvocato Messina, vietare, in determinate fasce orarie, la distribuzione delle merci con mezzi pesanti, istituire al contempo nuovi spazi per il carico e scarico e creare luoghi di scambio tra vettura privata e mezzi pubblici utilizzando, ad esempio, gli immensi parcheggi dei due grossi centri commerciali (Archimede e Belvedere) che nei giorni lavorativi rimangono per lo più pieni solo al 20/30%. “Contemporaneamente, si deve pretendere un maggiore rispetto delle regole con un servizio di controllo e vigilanza stradale della Polizia Municipale, privilegiando l’uso di pattuglie in motocicletta e impiegando del personale in posizione statica in corrispondenza di taluni punti nevralgici della città”.
Urgente, poi, sarebbe il ricorso alla creazione “di corridoi preferenziali per il transito dei veicoli di soccorso, degli autobus urbani ed extraurbani, garantendo la loro assoluta transitabilità”. Utili certo, ma almeno per questo ultimo accorgimento è facile muovere l’obiezione che sulle strade del capoluogo a malapena c’è spazio sufficiente per il passaggio delle auto.

 

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