E l’ospedale nuovo di Siracusa? Regione e Ministero aggiornano l’accordo, espropri a rilento
A che punto è l’iter per arrivare alla costruzione del nuovo ospedale di Siracusa? Lo abbiamo chiesto al commissario straordinario nominato dalla presidenza del Consiglio, l’ingegnere Guido Monteforte. Non allontanandosi dalla linea sin qui adottata, ha cordialmente spiegato di non voler rilasciare dichiarazioni ufficiali, invitandoci a visionare le ultime novità pubblicate sul sito web della struttura commissariale.
L’ultimo aggiornamento è del 17 giugno ed è relativo all’avvio del procedimento per gli espropri dei terreni mancanti per completare il “ritaglio” dell’area su cui andare a costruire il nuovo ospedale, lungo la strada per Floridia, nei pressi dello svincolo autostradale. Da altre fonti, apprendiamo che gli espropri avrebbero accusato alcuni ritardi tra resistenze dei proprietari e necessità di nuove nomine per l’esecuzione di quanto necessario, per cause non prevedibili. L’obiettivo dichiarato resta quello di arrivare ad appaltare l’opera entro la fine del 2024.
Per avere ulteriori informazioni ci siamo allora rivolti al direttore generale del Dipartimento regionale per la pianificazione strategica, Salvatore Iacolino. “L’Assessorato conferma la copertura finanziaria dell’opera, per la quale in data 3 agosto è stata inoltrata al Nucleo di valutazione degli investimenti del Ministero della Salute la richiesta di nulla osta per la sottoscrizione di un Addendum all’Accordo di programma, sottoscritto a gennaio 2023 da Ministero della Salute, Ministero dell’economia e finanze e dall’Assessorato regionale della Salute per l’impiego di 200 milioni di euro di risorse ex. art. 20 L67/88, che copra il costo dell’intera struttura, stimato in oltre 370 milioni di euro”, spiega l’alto funzionario regionale.
“Il commissario dell’opera, Monteforte, a metà luglio, ha infatti comunicato all’Assessorato la sua determinazione a realizzare per intero il progetto e non procedere attraverso uno stralcio funzionale per un importo di 300 milioni, come comunicato dal precedente commissario, che escludeva in un primo momento le opere non prettamente connesse all’operatività dell’ospedale”. Una decisione importante, quella della struttura commissariale, che mette al riparo dal rischio ‘spezzatino’ (più lotti, ndr) che potrebbe trasformare l’opera in una incompiuta.
“Il nuovo Accordo di programma – dice Iacolino – aggiungerà ai 200 milioni, già previsti nella prima sottoscrizione, ulteriori 124 milioni. La parte restante dell’investimento sarà coperta con fondi dell’Asp di Siracusa. La richiesta di nulla osta, inviata in tempi strettissimi dall’Assessorato al Ministero della Salute, è un passaggio dovuto per l’estensione contrattuale dell’Accordo di programma, in quanto l’incremento dei costi supera il 50% dell’investimento precedentemente oggetto del contratto”.
Si attendono poi conferme circa la qualificazione dell’ospedale: sarà un Dea di II livello, come si è sempre sostenuto? Una indicazione ufficiale, nero su bianco, aiuterebbe a sgomberare il campo da dubbi sempre pronti a scaldare l’opinione pubblica siracusana. Un Dea di II livello rappresenta il massimo dell’offerta sanitaria regionale e sarebbe il minimo per una provincia che sin qui ha subito ritardi e pagato colpe non sue. Tra i capoluoghi di provincia, l’ospedale con più anzianità di servizio è proprio quello di Siracusa. Insomma, il più vecchio.