E ora anche la Regione vuol vederci chiaro nella situazione del Punto Nascita di Avola
Si muove anche l’assessorato regionale della Salute dopo le roventi polemiche che si sono abbattute sull’Asp di Siracusa per la carenza di pediatri e la modalità con cui sono stati rimodulati i turni dei medici, in modo da assicurare l’attività del punto nascita di Avola mentre andava in sofferenza anche Utin a Siracusa.
Con una nota arrivata nelle ore scorse, gli uffici regionali chiedono una istruttoria ma soprattutto una risposta chiara: sussistono le condizioni per mantenere l’attività del punto nascita di Avola o va temporaneamente chiuso?
Dopo gli articoli di stampa e la segnalazione dell’organizzazione sindacale Fials, dall’assessorato regionale si attendono adesso una relazione scritta che illustri la situazione reale del personale di pediatria del punto nascita di Avola e che spieghi in dettaglio quali sistemi sono stati attivati per garantire il servizio e nelle turnazioni dei medici. Soprattutto viene criticata la scelta del ricorso ad una ditta esterna per il reperimento di personale medico senza autorizzazione assessoriale. Scelta di cui si indica “l’esclusiva responsabilità in capo alla direzione aziendale”. Entro giorno 19 gennaio, domani, l’Asp di Siracusa dovrà inviare le risposte scritte a Palermo.
Nei primi giorni del nuovo anno, l’attività del Punto Nascita di Avola era stata temporaneamente sospesa, salvo rivedere quel provvedimento appena 24 ore dopo, attraverso una rimodulazione dei turni medici. Poco dopo, è toccata a Terapia Intensiva Neonatale a Siracusa ed all’accusa dell’Asp: “troppi pediatri in malattia o congedo”.