È siracusano il Comune che dice no al 5G: "antenne vietate a Palazzolo"
E’ siracusano uno dei primi comuni in Sicilia a dire no alle antenne 5G. Con quella sigla si indica la quinta generazione delle tecnologie di telefonia mobile.
Palazzolo Acreide è pronto a vietare sul territorio comunale il posizionamento di simili antenne e ripetitori, almeno fino a quando non ci saranno studi sufficienti a provare l’assenza di rischi per la salute umana.
Il provvedimento, una ordinanza del sindaco, è quasi pronto. La prossima settimana verrà ufficializzato ma il divieto è stabilito. Si vieta “a chiunque la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio del Comune di Palazzolo Acreide, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose
per la salute dell’uomo”. Questo è quanto recita l’ordinanza predisposta dal sindaco di Palazzolo Acreide, Salvo Gallo.
“Il sindaco è anche la massima autorità
sanitaria. Ho il dovere di essere certo oltre ogni dubbio che nessun fenomemo esterno influenzi la salute dei palazzolesi, in alcuna forma”, spiega Gallo.
“Il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici. Delle onde millimetriche che comportano maggiore energia trasferita a mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessità di un maggiore numero di ripetitori per garantire il servizio”, aggiunge sotto l’aspetto tecnico.
“Le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancano studi preliminari sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema collegabili ad una massiccia, multipla e cumulativa installazione di miliomi di nuove antenne in Italia che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi”, argomenta inoltre il sindaco di Palazzolo, citando uno studio del Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione europea, che afferma che il “5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche”. E per il sindaco Gallo quello vale come “chiaro segnale inviato agli Stati membri, soprattutto all’Italia, sui pericoli socio-sanitari che potrebbero in ipotesi derivare dall’attivazione ubiquitaria del 5G. E per questo Palazzolo dice no a quelle antenne e ripetitori”.
Non è una posizione isolata. Anche il Comune di Rosolini ha detto no al 5G con una ordinanza del sindaco Incatasciato. Simili le motivazioni all’origine del provvedimento.