Ecoballe in fiamme, uno degli addetti: “Un fulmine ed in venti minuti è stato l’inferno”

Giuseppe è uno dei circa cinquanta addetti all’impianto di smaltimento rifiuti di contrada San Cusumano. Dal pomeriggio di ieri, bruciano le ecoballe che erano presenti nell’area e che dovevano essere poi avviate a riciclo. Materiale plastico, neon, raee, frigoriferi e – in minor percentuale – cartone. E’ lui a raccontare in diretta su FMITALIA cosa è accaduto attorno alle 17 di ieri.
“Un fulmine ha centrato una delle ecoballe all’interno del deposito. E’ partito così l’incendio. Sono anche caduti i cavi dell’alta tensione ed in pochi minuti tutto ha preso fuoco”. In meno di mezz’ora “ci siamo trovati davanti ad una situazione indomabile. Ci siamo tutti prodigati, anche con la nostra squadra antincendio. Siamo rimasti qui nonostante la nube nera e le fiamme. Sui social ho letto anche qualche accusa rivolta a noi. Ai leoni da tastiera dico che noi abbiamo visto bruciare il nostro lavoro…”.
Prende un attimo fiato. “Paura? Si, ne abbiamo avuta. Ma abbiamo cercato di mantenerci lucidi e fare quello che era giusto fare per evitare di mettere qualcuno in pericolo. Ci siamo messi a disposizione dei soccorritori che man mano raggiungevano la zona”, racconta Giuseppe.
L’impianto sorge a 20km circa da Augusta, dopo gli impianti nord della zona industriale. Costeggia la vecchia statale. Questa mattina è ancora presidiato da Vigili del Fuoco, Protezione Civile, squadre della Forestale. Serviranno altre 24 ore almeno per dichiarare definitivamente spento l’incendio. Fumo grigio si leva dalla zona, nei pressi si accede solo con la mascherina. “Stiamo tutti bene ma oggi è il giorno della tristezza e della preoccupazione: quando potremo ripartire? Quanti danni? Cosa succederà adesso?”.
E’ ipotizzabile che la magistratura aprirà un’inchiesta per accertare le cause del rogo e contestare eventuali fattispecie. Si attende anche la scrupolosa relazione dei Vigili del Fuoco, per capire cosa c’era nell’area del deposito ed è finito in combustione. Da Arpa attesi i dati ambientali sul tipo e la quantità di sostanze finite in atmosfera.