Economia siracusana stritolata dall'inflazione e dal caro-bollette, allarme di Confartigianato
Luci e ombre in avvio di 2023 per il tessuto socio economico siracusano. Interessante l’aumento del valore aggiunto (Pil) rispetto al periodo pre-crisi (2019), con un +1,10% legato soprattutto al traino dell’edilizia e del superbonus. Un dato, però, interamente eroso dall’aumento dei prezzi al consumo. Secondo i dati elaborati dall’osservatorio di Confartigianato Imprese Siracusa, ad ottobre del 2022 la provincia di Siracusa ha fatto registrare un tasso dell’inflazione pari al 13,6%, soprattutto a causa del caro-bollette. “Nella nostra provincia ha determinato un incremento della spesa per energia (rispetto al 2021) del 135,6% con un maggior costo sostenuto dalle imprese di circa 104 milioni di euro”, spiega il siracusano Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Sicilia.
“Altro elemento di preoccupazione è il repentino aumento dei tassi di interesse sui finanziamenti che, a seguito dell’aumento dei tassi operato dalla Banca Centrale Europea, ha determinato per le micro e piccole imprese siciliane un valore medio dei tassi di interessi passivi pari all’8,33%, dato che risulta sostanzialmente uguale anche nella provincia di Siracusa”.
In Sicilia, secondo i dati dell’Osservatorio MPI di Confartigianato, sono a rischio chiusura, per i costi insostenibili dell’energia, circa 63.000 imprese artigiane che occupano oltre 115.000 addetti delle quali, circa 5.000 sono in provincia di Siracusa con oltre 13.000 addetti.