Economico e pericolosissimo, consumato da giovani e adulti: il crack spaventa Siracusa

 Economico e pericolosissimo, consumato da giovani e adulti: il crack spaventa Siracusa

Le forze dell’ordine hanno pochi dubbi: lo smodato uso di stupefacenti sta incidendo anche sul numero di episodi criminali, dai furti alle rapine passando per aggressioni e persino gambizzazioni. Lo “sballo” facile e alla portata di tutti presenta un nuovo conto sociale, quindi.
Polizia e Carabinieri sono impegnate quotidianamente nel contrasto allo spaccio: i sequestri di stupefacenti sono costanti. Nelle ore scorse, in via Santi Amato – nota piazza di spaccio insieme a viale dei Comuni – sono state trovate e sequestrate dalla Polizia 15 dosi di hashish, 10 di cocaina, 25 di marijuana e 11 di crack, pronte per la vendita.
Il consumo di crack è in pericoloso aumento, non solo tra i giovani. Ed allarma il ritorno della droga sintetica e a buon mercato. Bastano dai 5 ai 15 euro per acquistarne una dose e sono diverse le segnalazioni di “pipette” artigianali rinvenute nei cortili o dentro alcuni androni condominiali.
Il direttore del Sert di Siracusa, Roberto Cafiso, mette in guardia: “è sempre più alto il numero di persone iniziate al crack, anche di mezza età. Hanno spesso alle spalle situazioni familiari ormai devastate e condizioni fisiche preoccupanti”.
Cafiso mette in relazione l’uso del crack con l’elevato numero di infarti tra 40enni. “Subentrano in soggetti sani e capita anche che li stronchino. I cardiologi sanno, purtroppo, che devono indagare sull’eventuale uso di sostanze stupefacenti. Purtroppo – spiega lo psicoterapeuta – le famiglie mostrano spesso reticenza. Se, poi, le conseguenze sono estreme, i parenti non vogliono nemmeno saperlo se il loro congiunto facesse uso di droghe. Eppure nelle unità coronariche questo tipo di raccolta di dati è ormai di routine”.
Cafiso fornisce, poi, delle indicazioni alle famiglie che dovessero ritrovarsi alle prese con un familiare che inizia a far uso di questo tipo di sostanza. “La famiglia deve immediatamente attivarsi- dice il dirigente dell’Asp – deve portare subito il congiunto in un servizio pubblico come il Sert. Non basta rivolgersi al singolo professionista privatamente. Serve un approccio multidisciplinare, questo è un aspetto fondamentale. L’utente che assume sostanze stupefacenti è per sua natura o meglio, per stato di cose, bugiardo: promesse, giuramenti, manifestazione di pentimento e buoni propositi annunciati vanno presi decisamente con il beneficio del dubbio. Per i giovanissimi, tra i motivi di attenzione da parte dei genitori figura certamente un profitto scolastico che va peggiorando. Parliamo chiaro: il buon profitto scolastico non è compatibile con la dipendenza da crack. Anche eventuali segnalazioni da parte di conoscenti, nonostante il rischio che siano maldicenze, vanno approfondite: sempre meglio di un problema sottovalutato”.
Il crack è una sostanza stupefacente nata in America e diffusasi a partire dagli anni ottanta. Viene ricavata tramite processi chimici dalla cocaina e viene assunta inalando il fumo dopo aver sciolto i cristalli. Proprio il rumore dei cristalli che si sciolgono ha dato il nome alla pericolosa sostanza.
Gli esperti mettono in guardia: provoca psicosi, stati paranoici, schizofrenia aggressività e alienazione. E’ una di quelle droghe che produce forte dipendenza. Le conseguenze sulla salute possono anche risultare mortali.

 

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