Edipo Re, la prima: una grande scalinata, 80 elementi di coro, regia di Robert Carsen

Questa sera è la volta di Edipo Re di Sofocle, per la regia di Robert Carsen. Il canadese è alla sua prima al teatro greco di Siracusa e non hai nascosto di vivere questa prova come “un onore ed una grande sfida”. Per vincerla, si è affidato ad messa in scena “classica” negli elementi, una tragedia in bianco e nero.
La scena è dominata da una scala monumentale. Un coro di 80 elementi “presidia” gli spazi con i suoi movimenti coreografati e segue l’azione dei protagonisti: Giuseppe Sartori è Edipo, Paolo Mazzarelli veste i panni di Creonte, Graziano Piazza è Tiresia, Maddalena Crippa Giocasta. E poi ancora Rosario Tedesco (Capo coro), Massimo Cimaglia (Primo messaggero), Antonello Cossia (Servo di Laio), Dario Battaglia (Secondo messaggero), Elena Polic Greco (Corifea). “Questa tragedia è LA tragedia”, sottolinea Carsen a poche dal debutto. Anche i silenzi faranno parte del suo spettacolo, che ruota attorno alla dimensione interiore di un testo ancora straordinariamente attuale. Che cos’è la vita umana? Come andare avanti con i nostri desideri, accettando quello che la vita ci riserva?
“Edipo Re è la prima criminal story mai scritta”, scherza il regista canadese. Poi si fa serio. “Per me ha senso solo nella visione secondo cui, quando siamo arrivati alla fine, dobbiamo ricominciare”. E citando John Lennon, la vita è quello che succede mentre siamo impegnati a fare altri piani. “Il nostro dna fa sì che noi siamo programmati per andare avanti”.