Elezioni. Pippo Gianni: "Volevo ritirarmi ma devo difendere Priolo da qualche ragazzaccio…"

Sono quattro i candidati a sindaco di Priolo. La prima a lanciare la volata è stata Michela Grasso, poi si sono aggiunti Alessandro Biamonte e Giorgio Pasqua. A completare la griglia dei “pretendenti” c’è anche Pippo Gianni. L’ex sindaco si era dimesso nei mesi scorsi, coinvolto in un’indagine che lo tenuto per diverso tempo ai domiciliari. E da lui cominciano i nostri incontri con i candidati sindaco di Priolo.
“Il mio primo pensiero era quello di ritirarmi a vita privata. Anche qualche giorno fà ho pensato di tirarmi indietro, quando durante un comizio di piazza una persona nota a Priolo ha proposto una violenta interpretazione della mia candidatura dipingendola come un’offesa nei confronti dei magistrati”, confida l’ex assessore regionale. “La mia non è una sfida, non c’è nessuna volontà di provocazione nei confronti della Magistratura. Anzi, il mio rispetto non è mai venuto meno, nemmeno nei momenti peggiori. Però mi sento pienamente innocente, e fino al terzo grado di giudizio lo siamo tutti. Siccome ho ricevuto centinaia di richieste di ricandidatura, eccomi adesso qui”.
Certo, con la vicenda giuridica in corso – ieri udienza a Siracusa – sarà una campagna elettorale particolare per Pippo Gianni. “Io non sono stato accusato di avere preso tangenti ma di avere usato toni forti con la zona industriale, perché ho detto che non fosse giusto che a Priolo si dovesse solo subire l’inquinamento mentre a lavorare vengono chiamati operai di ogni dove e non priolesi. E’ mai possibile che debbano venire aziende di fuori a lavorare a Priolo? Ho la forza della mia innocenza”, dice fermo.
Poi ritorna sul travaglio che ha preceduto la ricandidatura. “Non volevo continuare, volevo far il medico volontario come faccio da tanto tempo. Ho rinunciato dal primo mese anche all’indennità di carica, per finanziare le start up giovanili. Sono stato tentennante, poi mi sono determinato anche per non dare questa chance a qualche ragazzaccio di turno…”, racconta con punta di sarcasmo. E per caricare di senso la sua campagna elettorale, Pippo Gianni piazza la provocazione: “capisco di essere uno fastidioso per chi gestisce la nostra salute, la nostra economia e la nostra morte”.