“Elezioni subito per le ex Province, basta rinvii”: la Corte Costituzionale boccia la Regione

La Corte costituzionale ha bocciato il continuo rinvio delle elezioni per le ex Province regionali siciliane. Un richiamo forte e severo al legislatore regionale che chiama in causa otto anni di leggi e di successivi rinvii che culminano nella sentenza del 6 luglio, con cui la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale dell’ultimo provvedimento normativo di rinvio delle elezioni e la conseguente proroga dei commissari straordinari. Una trafila che va avanti dal 2015 nella quale, scrivono i giudici delle leggi, la Regione Siciliana ha di fatto impedito la costituzione degli enti di area vasta previsti (Liberi Consorzi e Città Metropolitane), violando così tre articoli della Costituzione (3, 5, 114).
Motivo per cui, la Corte ha sentenziato che “a tale situazione deve essere posto rimedio senza ulteriori ritardi, attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni dei Presidenti dei liberi Consorzi comunali e dei Consigli metropolitani, affinché anche in Sicilia gli enti intermedi siano istituiti e dotati dell’autonomia loro costituzionalmente garantita, e si ponga fine alla più volte prorogata gestione commissariale”.
Le elezioni a cui si fa riferimento sono quelle di secondo livello. A votare per il consiglio ed il presidente del Libero Consorzio sarebbero quindi sono i sindaci ed i consiglieri comunali in carica. Il governo Schifani, però, aveva annunciato la volontà di “ripristinare” le ex Province regionali, con l’elezione diretta dei suoi organi politici. Un iter di “contro-riforma” che potrebbe ora rimbalzare sulla sentenza della Corte Costituzionale.