Emergenza acqua a Palazzolo, erogazione sospesa la notte. Il sindaco: “Forte preoccupazione”
Anno nuovo, problema vecchio. A Palazzo Acreide si ripresenta il fenomeno dell’acqua che esce torbida dai rubinetti. In emergenza, il Comune ha disposto la sospensione dell’erogazione idrica ogni sera, dalle 23.30 alle 5.30 del mattino seguente. Una mossa che ha prodotto qualche effetto, con uno schiarimento dell’acqua che arriva nelle case ed una limitata presenza di residui verosimilmente fangosi.
“Ma si tratta di una soluzione tampone. Qui il problema è serio e Palazzolo ha bisogno dell’aiuto della Regione, da soli non possiamo far fronte alla situazione”, spiega il sindaco Salvatore Gallo. Nei mesi scorsi il caso era stato anche affrontato in Prefettura a Siracusa, con il coinvolgimento della Protezione Civile Regionale. Ad oggi, però, si procede a tentoni, in attesa di una indicazione univoca anche dai geologi.
“La falda principale di attingimento che alimenta l’acquedotto di Palazzolo si è abbassata ulteriormente di livello, presumibilmente per la carenza di piogge, presentando nuovamente anomalie e criticità che rendono l’acqua torbida. Per prudenza, sperando di attenuare le criticità, abbiamo disposto questa sospensione notturna. E’ chiaro che faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per risolvere il problema”, aggiunge il primo cittadino.
Dal Dipartimento Regionale, ad oggi, sarebbe arrivato giusto un suggerimento: filtrare l’acqua della falda. Un’operazione possibile noleggiando un apposito macchinario, azionato da personale specializzato, che graverebbe per circa 20mila euro al mese sulle finanze del Comune di Palazzolo Acreide. In un anno sarebbero circa 250mila euro di spesa. Una somma che l’ente, al momento, non può mettere sul piatto. Ecco perchè il pressing sulla Protezione Civile, considerando quanto sia impattante il problema per i cittadini, è continuo e costante. La cabina di regia regionale, però, al momento pare essere totalmente assorbita dall’emergenza siccità delle province interne dell’Isola.
Il filtraggio, in ogni caso, sarebbe una pezza temporanea. Perchè se, come sostengono diversi geologi, la falda è in sofferenza e forse va verso l’esaurimento, Palazzolo ha urgente bisogno di un nuovo campo pozzi. Ci sarebbe la possibilità – per risparmiare su alcuni costi – di requisire quelli privati esistenti. In ogni caso, bisogna ragionare sulla distanza dell’eventuale nuovo pozzo dalla conduttura che porta l’acqua verso il principale serbatoio cittadino. Ad oggi, dalla falda di contrada Vallesame, corre una tubatura di circa 10km. Collegare l’eventuale nuovo pozzo alla rete di distribuzione ed alimentarlo energeticamente sono operazioni da centinaia di migliaia di euro. “Il Comune da solo non può farcela. Ringrazio la Prefettura per l’attenzione che ha sempre avuto. Qui la preoccupazione è forte, non possiamo essere lasciati soli a fronteggiare l’emergenza”, il monito del sindaco Gallo.