Emergenza migranti: trasferimenti da Lampedusa ad Augusta e Siracusa

L’emergenza migranti in atto investe in pieno anche la provincia di Siracusa. I primi trasferimenti operati da Lampedusa al porto commerciale di Augusta hanno subito messo sotto pressione l’hot spot megarese, allestito nell’area retroportuale. Secondo le prime stime, nel fine settimana sarebbero stati trasferiti circa 350 migranti ma i numeri potrebbero essere in realtà ben più larghi. E altri arrivi sono in previsione, con il nuovo piano di trasferimenti avviato dal governo: in 600 già in nave, in direzione Augusta.
A gestire e coordinare gli interventi sul territorio è la Prefettura di Siracusa, in collaborazione con la Croce Rossa. Per alleggerire la pressione sulla struttura di Augusta, alcuni migranti sono stati trasferiti anche a Siracusa, zona nord, in un ex albergo poco prima della zona commerciale. Diversi automobilisti di passaggio in contrada Spalla hanno notato e segnalato un pericoloso andirivieni a piedi, a bordo strada, di gruppi di extracomunitari. I Cas in provincia di Siracusa sono 4: a Siracusa, a Noto, a Rosolini ed Augusta oltre alla tensostruttura (hotspot) al porto di Augusta. Complessivamente, possono ospitare sino a 550 persone.
Le associazioni del terzo settore seguono con attenzione gli sviluppi, a livello locale, pronte ad attivarsi qualora fosse richiesto dalla Prefettura. Negli uffici del palazzo di governo sarebbero in corso attività di censimento di altre strutture che potrebbero prestarsi ad accoglienza di emergenza in questa nuova fase calda.
“Pieno supporto al lavoro di coordinamento messo in campo dalla Prefettura di Siracusa”, dice il parlamentare Filippo Scerra (M5s). Questa mattina ha chiamato il prefetto aretuseo, Giusi Scaduto. “Ed a lei ho rinnovato l’apprezzamento per le operazioni immediatamente disposte davanti al nuovo momento di emergenza per la pressione migratoria. Non è la prima volta che questo territorio è chiamato a dare risposte in tema di accoglienza. Sono quattro i Centri di Accoglienza Straordinaria nel siracusano: uno nel capoluogo, uno ad Augusta, uno a Noto ed un altro a Rosolini. Dovesse esserci la necessità, con i trasferimenti delle prossime ore saranno mobilitate a supporto anche altre strutture temporanee in provincia”.
Poi l’attacco. “La Sicilia deve ancora una volta farsi carico del peso del fenomeno migratorio. Ennesima emergenza prevedibile, bastava seguire i dati relativi agli sbarchi degli ultimi mesi e la relativa situazione a Lampedusa. La premier Meloni – critica Scerra – alza le braccia e parla di vicenda difficile da spiegare alla popolazione. Eppure, qualcuno nel governo aveva assicurato che loro avevano le soluzioni per gestire e regolare gli sbarchi. Pura demagogia, dicono oggi i fatti”.