Eni punta forte sul Saf, il biocarburante per aviazione che sarà prodotto anche a Priolo
Il piano di Eni per il futuro dell’impianto Versalis di Priolo è tracciato: stop alla produzione di etilene già nel 2025, per avviare una riconversione che punta al 2028. Due nuove linee produttive: riciclo chimico della plastica e soprattutto bio-carburante per l’aviazione.
Tra le perplessità locali dei sindacati e preoccupazioni occupazionali – su cui Eni ha formalmente rassicurato – il grande gruppo industriale mostra di avere le idee ben chiare. E con la controllata Enilive ha intanto implementato la produzione di biojet a Gela, sito “riconvertito” green nel 2019. A dare manforte a questa nuova produzione, con domanda crescente, sarà proprio l’impianto di Priolo. L’obiettivo del gruppo è quello di arrivare ad una produzione pari a 2 milioni di tonnellate all’anno di bio-jet, tecnicamente detto Saf.
L’acronimo sta per Sustainable Aviation Fuel, vale a dire carburante alternativo (prodotto da rifiuti industriali, vegetali e domestici) che promette di rendere l’aviazione più sostenibile. Secondo i dati Icao, se tutti gli aerei utilizzassero il Saf, si ridurrebbero del 63% le emissioni su tutti i voli internazionali entro il 2050. Con un grande vantaggio: per utilizzare il Saf, non vanno modificati i sistemi di alimentazione e i motori degli attuali velivoli.
Una spinta in tal senso arriva dal regolamento europeo ReFuelUe che fissa una percentuale crescente di Saf nel carburante per aviazione fino al 70% da raggiungere entro il 2050. Questa percentuale indica quindi quella che sarà la curva crescente della domanda di un prodotto che, al momento, vede in prima linea il sito produttivo di Gela.
Proprio dall’impianto nisseno, l’ad di Enilive Stefano Ballista ha orgogliosamente sottolineato come quella italiana sia una delle prime compagnie al mondo a produrre quantità importanti di Saf. “Le aspettative di un ritorno economico dei Saf sono molto solide – ha dichiarato – e previste in doppia cifra rispetto agli investimenti. Ogni impianto ha un impegno di centinaia di milioni”.
Il piano di rilancio degli (ex) impianti chimici Versalis poggia su investimenti annunciati per 2 miliardi di euro, con un taglio previsto – in termini di emissioni – di circa 1 milione di tonnellate di CO2, circa il 40% delle emissioni di Versalis in Italia. Poco meno di un miliardo di euro è l’investimento su Priolo, per la riconversione verso la produzione di biojet e riciclo chimico della plastica.