Esiste ancora la Democrazia Partecipata? “Si, a breve si vota online per finanziare i progetti”

Siracusa è uno dei Comuni che, in Sicilia, ha meglio investito e speso in democrazia partecipata, ovvero il programma per la selezione di progetti di utilità pubblica. Vengono presentati dai cittadini e poi – sempre dai cittadini – selezionati attraverso un momento di votazione pubblica. Le idee più votate ricevono poi un contributo per la loro realizzazione.
Negli ultimi anni, con questo sistema, è stato possibile acquistare telecamere di videosorveglianza per le contrade marine di Siracusa; realizzare scivoli e discese a mare per migliorarne l’accessibilità, specie per i disabili; recuperare un’area dismessa per farne il parco Agorà a Fontane Bianche. E questo solo per citare alcuni recenti esempi.
“Ma ultimamente la democrazia partecipata sembra uscita dal radar dell’amministrazione comunale”, lamentano alcune associazioni che negli anni hanno condiviso ed appoggiato l’iniziativa. “Dopo la pubblicazione dell’ultimo bando (2021, ndr) e la presentazione dei progetti – spiegano a più voci – si attendeva entro febbraio il momento delle votazioni pubbliche per individuare i progetti da finanziare. Ma non si è mai votato. E’ finita così una delle cose che meglio funzionavano a Siracusa?”.
A rispondere alla domanda è l’assessore competente per rubrica, ovvero Conci Carbone. “No che non è finita così. In queste settimane abbiamo lavorato per perfezionare e definire il sistema di voto. Avremo a disposizione una apposita piattaforma online, con riconoscimento attraverso il codice fiscale del votante, per ottimizzare le operazioni di voto e superare alcune critiche e obiezioni che hanno segnato le passate edizioni”, spiega.
Un sistema a prova di contestazione, insomma. Nelle previsioni degli uffici, il sistema dovrebbe essere attivo in due settimane al massimo. Per realizzarlo, ci si è affidati ad una associazione che già cura sistemi simili per la Regione Siciliana. Dopo l’assegnazione delle risorse per il 2021, verrà pubblicato il bando di democrazia partecipata per il 2022.
Le votazioni dei progetti di democrazia partecipata si svolgeranno quindi su internet. Ogni utente abilitato potrà esprimere un solo voto. A disposizione, un “tesoretto” di quasi 55mila euro. La democrazia partecipata è stata introdotta con la legge regionale del 28 Gennaio 2014. Per i Comuni è obbligatorio destinare una quota non inferiore al 2% dei trasferimenti regionali di parte corrente a progetti proposti e votati dai cittadini. Le somme non utilizzate vanno restituite alla Regione, nell’esercizio successivo. Recenti dati pubblicati dall’assessorato regionale alle Autonomie Locali, dicono che Siracusa è – insieme a Caltanissetta, Agrigento e Ragusa – uno dei centri più virtuosi.

foto: un momento di votazione pubblica dei progetti di democrazia partecipata, nel 2020 (prima della pandemia)