Euro Cup, l’Ortigia presenta il ricorso. L’amarezza di Napolitano: “Daremo segnale forte”

 Euro Cup, l’Ortigia presenta il ricorso. L’amarezza di Napolitano: “Daremo segnale forte”

L’Ortigia ha formalizzato il suo ricorso contro la decisione della Len sulla sconfitta a tavolino (10-0) in gara uno di Eurocup. Falcidiata dal covid, la formazione biancoverde non si è potuta presentare per il match confidando in uno sportivo rinvio. La federazione europea, però, ha applicato senza alcuna elasticità le norme e – forse – senza valutare correttamente le condizioni oggettive.
“Questa decisione ci ha colto un po’ alla sprovvista. Ci ha colpito molto nel morale, perché comunque lavoriamo per un obiettivo tutto l’anno e poi subiamo una decisione come questa, con un 10 a 0 a tavolino e la necessità di recuperare vincendo 11 a 0, impresa fisicamente impossibile. Abbiamo preso molto male la notizia, però la stagione è ancora lunga. Adesso c’è solo da lavorare a testa bassa e rimboccarsi le maniche”, spiega il pilastro dell’Ortigia, Christian Napolitano. Dal ricorso non si attendono comunque grosse novità. “La Len non cambierà le cose, perché loro non sconfesseranno mai la loro decisione, anche se è sbagliata. Sono solo dei burocrati”.
Da capitano, Napolitano prova a scuotere i compagni. “Testa bassa e lavorare. Siccome l’ho vissuta già questa situazione, anzi l’abbiamo vissuta in molti nel 2020, quando per il Covid-19 sono state cancellate le competizioni con noi già in finale di Euro Cup, l’unica soluzione per noi ora è quella di pensare a lavorare sempre di più, per arrivare a raggiungere altri obiettivi. Vuol dire che ci sono cose ancora più grandi che ci aspettano. Noi giocatori non abbiamo altra scelta, possiamo solo andare avanti con la solita professionalità. Certo, il morale è quello che è, perché da 2 anni ci tolgono questa dannata coppa e io non so se l’anno prossimo avrò la possibilità di rigiocarla o se altri miei compagni avranno l‘opportunità di fare altrettanto, visto che molti siamo a fine carriera. Personalmente posso dire, da giocatore, che andare avanti così non ha senso, noi atleti abbiamo degli obiettivi per i quali lavoriamo duramente facendo sacrifici, mentre quelli che decidono queste cose forse non sono mai stati atleti. Secondo me sono più dei segretari, dei burocrati che stanno seduti sulle loro poltrone e non sanno nemmeno se c’è l’acqua in piscina o forse neanche come è fatta una piscina. Purtroppo noi siamo quelli che vengono danneggiati da queste decisioni e possiamo rispondere solo lavorando più forte”. Parole che mostrano tutta l’amarezza che si respira in casa Ortigia.
“Tanti giocatori di altre squadre ci hanno scritto indignati, definendo questa cosa una schifezza”, rivela Napolitano. “Io da sportivo posso dire che non mi piacerebbe vincere una partita in questo modo, perché le partite si giocano sul campo e lì poi ha la meglio chi è più forte. Non troverei stimoli a vincere a tavolino, sarebbe da perdenti, sarebbe un segno di debolezza. Preferisco sempre giocarmela, poi festeggiare se vinco o applaudire e stringere la mano agli avversari se sono più forti e vincono loro. Non giudico il Telimar Palermo, penso a noi. Al ritorno di sicuro daremo un segnale forte. Non aggiungo altro”.

 

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