Ezechia Paolo Reale controcorrente: "Ficarra o non Ficarra, è questo il problema?"
“E’ inutile aspettare che, con un nuovo balletto di nomine, su Siracusa piovano immediatamente copiose quantità di laboratori, reagenti chimici, tute e mascherine o vengano modificate linee guida, nazionali e regionali, sull’uso dei tamponi che si stanno rivelando sempre più inadeguate. Tutto continuerà come prima”. Ezechia Paolo Reale, leader di Progetto Siracusa, si mostra perplesso verso l’utilità di una sempre più probabile commissariamento dell’Azienda Sanitaria Provinciale. “Chi ha danneggiato l’immagine della città mostrando insensibilità verso tragedie personali e ansie collettive, che meritavano e meritano partecipazione e risposta, deve pagare il conto della propria inadeguatezza”, aggiunge con un quello che pare un riferimento a quanto visto e sentito su Report, “ma la sanità siracusana, nei suoi aspetti operativi, pur con i limiti che tutti ben conosciamo e che non risalgono certamente a ieri, non è affatto quella della quale si è voluta dare l’immagine”.
Reale analizza i dati statistici e “nonostante sia tra le città in assoluto più esposta al contagio per il grande numero di soggetti che continuano a lavorare nel polo petrolchimico più grande d’Europa, non si è verificato alcun disastro collettivo, salve le tragedie personali delle quali tutti siamo ovviamente addolorati e per le quali risponderanno i soggetti che la magistratura, eventualmente, individuerà come responsabili. Nessuno, ovviamente, può essere certo di quale sia stato il percorso del virus per giungere in cardiologia, al pronto soccorso, in oncologia e, pare, anche in geriatria e nessuno può di questo essere soddisfatto o non allarmato. Si assume per certo, però, e sarebbe un fatto certamente grave, che ciò sia dovuto alla promiscuità tra pazienti positivi al virus, o comunque sospetti tali, e sanitari che operano in reparti non covid. Io non credo a tale verità rivelata dalla televisione, idonea a creare allarme nei cittadini e sconcerto e delusione negli operatori sanitari”, dice ancora Reale.
“In un video due medici impegnati giorno e notte in prima linea all’interno dell’ospedale ed esposti in prima persona al contagio hanno mostrato i ‘percorsi e gli ambienti puliti’ ed illustrato le misure adottate e praticate per tenere isolati i pazienti positivi o anche solo sospetti. Io non sono disposto, in cambio di qualche consenso o di qualche like, a credere che quelle persone che si espongono al contagio per proteggerci hanno mentito. E sarebbe il caso di chiedersi il perché, dato che i primi a piangerne le conseguenze sarebbero loro stessi ed i loro familiari. Io mi fido del dottore Capodieci e del dottore Chiaramida e di tutti gli altri medici e infermieri che stanno lavorando in ospedale e li ringrazio per quello che fanno ogni giorno da quasi due mesi per fronteggiare l’epidemia. Sono, sino ad una molto convincente prova contraria, dalla loro parte e non dalla parte di chi critica e giudica sommariamente, seduto comodamente in poltrona, tra le mura sicure della propria abitazione e, magari, riveste ruoli istituzionali che l’avrebbero obbligato a evidenziare molto prima le criticità che oggi lamenta a favore di telecamera ed a porvi rimedio”, la riflessione di Ezechia Paolo Reale.
“Domani valuteremo successi ed insuccessi, impegni concreti e passerelle, senza essere costretti ad assistere, nel pieno dell’epidemia, allo spettacolo che sta caratterizzando queste difficili giornate, tra, da un lato, imbarazzanti sgomitate per ottenere la prima fila davanti al patibolo di un potente di chi, sino a ieri, magari faceva la fila nella sua segreteria e, dall’altro, il consueto e squallido scarica barile di chi ha responsabilità primarie nella gestione dell’emergenza e coglie l’occasione mediatica per nascondere la propria incapacità ed i propri limiti”.