Fabio Portella, il siracusano “cacciatore di relitti” firma nuova scoperta nei fondali di Sciacca
C’è anche la firma del siracusano Fabio Portella, il “cacciatore di relitti”, nella scoperta di un aereo Curtiss C-46 Commando. Il rinvenimento è stato ufficializzato nei giorni scorsi dalla Soprintendenza del Mare, al termine di una operazione di ricerca all’insegna di una grande collaborazione pubblico-privata. Quando è arrivato il momento del riconoscimento e della ricostruzione della storia di quel velivolo inabissatosi a sud di Sciacca, immediato è stato il ricorso all’esperto team siracusano composto oltre che da Portella, da Linda Pasotti e Ninny Di Grazia. “E’ stato un lavoro di squadra tra pubblico e privato. Ispra ha finanziato un progetto dell’Università di Palermo, Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare”, racconta Portella alla redazione di SiracusaOggi.it. “Nella primavera del 2023, mediante l’utilizzo del side scan sonar, strumento in grado di generare un’immagine acustica del fondale marino, è stata individuata chiaramente nei fondali la sagoma di un relitto, appena fuori il fiume Verdura”, prosegue Portella nel suo racconto.
Le difficoltà non sono mancate. Nell’immediato, infatti, non è stato possibile immergersi per accertare il modello dell’aereo a causa della scarsa visibilità di quei fondali, dovuta alla vicinanza delle foci dei fiumi Verdura e Platani e all’intensa attività di pesca a strascico condotta nella zona. Un’attività che ha anche causato danni al relitto: elementi dell’aereo come l’elica del motore sinistro, il piano verticale di coda e la parte superiore della fusoliera risultano, infatti, rimossi o danneggiati a causa delle reti. “Avevamo una visibilità di 20 centimetri. L’aereo si trovava tra i 28 e i 29 metri, non una profondità impegnativa. Ma non si vedeva nulla. E’ stato comunque possibile indentificare l’aereo: un C-46”, ci racconta orgoglioso Fabio Portella.
Gli accertamenti condotti successivamente, con la supervisione scientifica della Soprintendenza del Mare e dell’assessorato regionale dei Beni culturali, hanno permesso di stabilire che quell’areo inabissatosi a Sciacca era un Curtiss C-46 Commando, ammarato durante la Seconda Guerra Mondiale. La particolarità di questo ritrovamento è che quel tipo di aereo è stato poco impiegato nel teatro di guerra del Mediterraneo ed Europeo.
Determinanti per l’identificazione alcuni particolari costruttivi dei motori, la presenza dell’elica quadripala e l’ispezione degli interni della fusoliera. Questi elementi si sono aggiunti alla datata testimonianza di un pescatore che tra il 1943 e il 1944 aveva soccorso quattro aviatori statunitensi, dopo che il loro aereo era precipitato in mare.
Portella ha ricostruito l’ultimo viaggio di quel velivolo. Era il 21 luglio del 1944 e dopo essere partito dall’Africa, a causa dell’esaurimento del carburante (forse dovuto ad un non preciso rifornimento) fu costretto a un ammaraggio di fortuna a sud di Sciacca. Questo relitto è l’unico che andò perso nel Mediterraneo centrale: i C-46 erano infatti ordinariamente impegnati nella scena asiatica.
Salgono a 15 così i ritrovamenti firmati dal cacciatore di relitti, in attesa di prossime novità: questa volta nei fondali siracusani.