Fast Shipping, i nomi degli indagati nell'operazione condotta tra Augusta e gli States
Un meccanismo perfezionato nel tempo, probabilmente avviato già nel 2015 e che dal 2017 in avanti avrebbe avuto una decisa impennata. Il traffico di ossicodone verso gli Stati Uniti era diventato un business particolarmente ricco. Si tratta, infatti, di un medicinale che negli Usa è vietato proprio dal 2017 perchè rappresentava causa di numerose morti visto l’utilizzo come sostanza stupefacente. Un allarme sociale negli Stati Uniti.
La richiesta, suppongono gli inquirenti, era quindi a quel punto schizzata, come i guadagni illegali. L’ossicodone in Italia, invece, è commercializzato per le terapie del dolore dei malati terminali e in alcuni casi per il trattamento degli ex tossicodipendenti. In sei mesi di indagini, sarebbero stati movimentati dal sodalizio criminale qualcosa come 600 mila euro, la metà dei quali sottratti allo Stato visto che il medicinale viene fornito dal Servizio Sanitario Nazionale in esenzione.
Ogni pillola aveva, negli Stati Uniti, un costo di 100 dollari. In Italia, una confezione aveva un costo di 100 euro, con all’interno 28 pillole. Le spedizioni venivano effettuate in maniera tale da non destare sospetto e superare anche i controlli.
Le indagini, condotte in maniera congiunta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Siracusa e Catania, hanno preso le mosse da un singolo episodio, da cui piano piano è emerso tutto il contesto in cui l’attività illecita era maturata e proliferava. Una rete di connivenze.
E’ emerso, ad esempio, l’utilizzo di timbri falsi, il furto di ricettari a medici ignari ma anche la connivenza di medici compiacenti e perfino di singoli cittadini, fra cui parenti di persone decedute che riuscivano a farsi ancora consegnare il medicinale come fosse destinato al congiunto.
Personaggio chiave sarebbe stato Angelo Claudio Passanisi e, negli Stati Uniti, la moglie dell’uomo, oltre a collaboratori in loco. Il basista, di Augusta, sarebbe anche stato avvantaggiato, nei suoi viaggi, da un ex poliziotto, che avrebbe fornito delle dritte per raggiungere gli Usa clandestinamente, attraverso il Messico.
Durante le indagini, gli inquirenti hanno effettuato diversi sequestri ritardati: 20 in sei mesi. Una scelta determinata dal non voler destare sospetti e riuscire a ricostruire esattamente le dinamiche del traffico di ossicodone per poter intervenire nel momento opportuno.
Custodia cautelare in carcere nei confronti, dunque, di Angelo Claudio Passanisi, Maria Lanna Passanisi, Massimo Corrado, Francesco Pasqua, Antonino Spinali. Domiciliari per Agata Agati, Lina Spinali e Domenico Zanti. Interdizione dall’esercizio della professione medica, invece, per Santo Ternullo.