"Fate ripartire le gare", all'Ippodromo del Mediterraneo la protesta degli addetti del settore
Addetti ippici del trotto e del galoppo dell’Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa sono scesi in pista, stamani, per richiedere la riapertura della gare, con date certe per competizioni bloccate da oltre due mesi e mezzo per emergenza Coronavirus. Unitesi alle manifestazioni di protesta scattate negli ippodromi italiani, gli operatori ippici hanno voluto, ancora una volta, dar voce alle tante difficoltà, ai loro disagi e soprattutto alle irrinunciabili aspettative rivolte proprie al Mipaaf, Ministero delle politiche agricole e forestali, da cui dipendono. I cavalli, in qualità di atleti, hanno continuato ad allenarsi per mantenere la forma necessaria per affrontare l’eventuale via libera alle corse. I costi sorretti per il loro mantenimento sono diventati insostenibili, specie dopo il lockdown che sta incidendo in generale sull’economia del paese. Proprietari, allenatori, fantini, driver, artieri e tanti altri operatori del trotto e del galoppo dovranno fare i conti con le mancate entrate dei premi non disputati in tre mesi di stop. “L’ippica non è solo uno sport – tengono a sottolineare – non è solo spettacolo, ma un’intera filiera produttiva che vanta migliaia di posti di lavoro tra diretto e indotto e che non può non tenere conto del benessere del cavallo”. Società di corse e operatori richiedono la riapertura degli ippodromi e il via alle gare nel rispetto pieno delle eventuali norme anti-Covid.