Fermenti nel Pd, Baio: “Si ai giovani ma con il sostegno di chi ha esperienza e valori”
Da una parte il ricambio generazionale, dall’altro l’esperienza di chi “viene da una tradizione politica generosa e limpida”.
Questi i due elementi che secondo Salvo Baio dovrebbero animare l’associazione politica “Effetti Collaterali”, guidata da Alessandro Acquaviva e al quale lo stesso storico esponente del Pd ha aderito. “Un compagno di base”, si definisce, che condivide e sostiene la leadership dell’ex consigliere provinciale pur mettendo in evidenza alcuni aspetti.
“In un partito come il Pd, strutturato in correnti e correntine, prive di un comune denominatore valoriale-commenta Baio- l’entrata in campo di un’associazione politicamente trasversale e saldamente radicata nel centrosinistra è una buona notizia, tanto più se farà da pungolo politico e non avrà peli sulla lingua. “Effetti collaterali” può e deve spingere il Pd ad uscire dall’immobilismo -continua Baio- e dallo schema paralizzante maggioranza-minoranza, dando un contributo di novità e di rinnovamento sulle questioni principali, a partire da come affrontare le prossime Regionali”.
Non un rinnovamento soltanto generazionale, tuttavia, secondo Baio, ma un partito che avrà “bisogno di compagne e di compagni che vengono da una tradizione politica generosa e limpida”.
Baio passa poi ad alcuni nomi. “Marika Cirone Di Marco- ricorda- è uno dei cervelli politici più lucidi del Pd e nelle cose che dice e fa ci mette sempre la faccia. Bruno Marziano è il dirigente con maggiore esperienza amministrativa e conoscenza dei temi sindacali ed economici. Salvo Adorno, a parte le eccessive prudenze diplomatiche, che però sono connaturate al ruolo di segretario, ha doti culturali e umane (ma anche politiche) che ne fanno un intellettuale di prim’ordine e una straordinaria persona perbene”.
Un modo per dire che va bene il ricambio generazionale, ma senza dimenticare “la memoria”.
Infine un riferimento al “fenomeno, dai contorni trasformistici, dell’adesione al Partito democratico di persone che considerano il partito un bus sul quale salire per realizzare le proprie ambizioni elettorali. Modo di agire che- la sollecitazione di Baio- va contrastato, non perchè non sia legittimo avere ambizioni elettorali, quanto perchè snatura il senso dell’appartenenza e rischia di introdurre nella nostra vita politica elementi di regressione”.
Si, dunque, la traduzione di questo ad “alzare la soglia valoriale ed etica della militanza, specie se può costringere il partito ad uscire dall’ambiguità e a sottrarsi alle pastette politiche”. Un passaggio, quest’ultimo, che sembra un commento alla posizione espressa da Effetti Collaterali a proposito della candidatura alle regionali di Gaetano Cutrufo, a cui l’associazione ha detto no, invitando il segretario Adorno ad assumere una posizione chiara.