"Fermo il mercato del lavoro in Sicilia", confronto a Siracusa con Musumeci
Due giornate di approfondimento delle principali tematiche legate al settore delle imprese e dell’occupazione. Sono in previsione per venerdì dalle 15 e sabato 6 ottobre, dalle 9,30 in poi al Teatro Comunale di Siracusa. A darsi appuntamento, i vertici nazionali e regionali dei Consulenti del Lavoro e della Fondazione Lavoro, che si confronteranno con il governo regionale, l’Inps e l’Inail siciliane, insieme all’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Si partirà dal nuovo rapporto dei Consulenti del lavoro sull’occupazione in Sicilia, che sarà presentato in questa occasione, con l’obiettivo di analizzare quanto di buono si fa nelle altre Regioni e, quindi, di condividere criteri diversi sui quali definire politiche attive del lavoro innovative ed efficaci nell’Isola.“Madrina” del Quinto congresso regionale su “Sfide e opportunità in un mercato del lavoro dinamico”, organizzato dalla Consulta siciliana degli Ordini dei consulenti del lavoro con l’Ordine di Siracusa, sarà la presidente nazionale Marina Calderone. Il Rapporto sarà illustrato dal presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca. Il confronto politico col governatore Nello Musumeci e con l’assessora regionale alle Politiche del lavoro, Mariella Ippolito, sarà coordinato dal presidente regionale della categoria, Leonardo Giacalone; mentre quello tecnico con i vertici burocratici della Regione (Marco Montoro, dirigente Programmazione, e Francesca Garoffolo, dirigente generale dipartimento Lavoro) sarà gestito dal presidente nazionale della Fondazione Lavoro, Vincenzo Silvestri.Attesi gli interventi del direttore centrale del servizio Entrate dell’Inps, Maria Sandra Petrotta; del direttore regionale dell’istituto di previdenza, Sergio Saltalamacchia e di quello dell’Inail Sicilia, Giorgio Soluri. Sabato mattina si discuterà degli effetti del “decreto Dignità”, con l’analisi, fra gli altri, di Danilo Papa, direttore centrale della Vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro, e della senatrice Nunzia Catalfo (M5s), presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. “Oltre a Garanzia Giovani, che finora nell’Isola ha mostrato un basso rapporto fra soldi spesi e occupazione ottenuta – spiega Leonardo Giacalone, presidente della Consulta regionale dei Consulenti del lavoro – un giovane siciliano che oggi voglia entrare nel mondo del lavoro ha a disposizione sostanzialmente quattro percorsi agevolativi finanziati dalla Regione: il tirocinio extracurriculare presso le imprese, con un budget di 25 milioni di euro; i tirocini presso gli ordini professionali (15 milioni); il bonus occupazionale per l’inserimento in azienda (stanziati 15 milioni di euro); e i voucher per l’apprendistato formativo di primo e terzo livello (11 milioni)”.“A questi percorsi – aggiunge Giacalone – si affiancano quelli validi per tutti i disoccupati, cioè il contratto di ricollocazione, che conta su 15 milioni di euro, e l’assegno nazionale di ricollocazione”. “Si tratta – osserva Leonardo Giacalone – di ingenti risorse finanziarie con le quali, però, non si riesce a creare un numero adeguato di posti di lavoro e a incidere sul tasso di disoccupazione che resta il più alto d’Italia. Questo dimostra che qualsiasi ricetta, dagli incentivi al Rei, dalla formazione al reddito di cittadinanza, qui non può funzionare se non si creano nuovi posti di lavoro investendo le risorse comunitarie e nazionali nei settori in cui la Sicilia ha più vocazione. Contestualmente è necessario realizzare un efficiente sistema dei servizi per l’impiego capace di fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro e di accompagnare i giovani in un percorso di formazione davvero qualificante verso l’azienda. I consulenti del lavoro – conclude Giacalone – da anni segnalano la necessità di riqualificare e potenziare i centri per l’impiego pubblici e di dare pari dignità alle agenzie del lavoro private, fra cui quella dei Consulenti del lavoro, che oggi sono più attrezzate e sono collegate direttamente al sistema delle imprese che ricercano personale da assumere”.In controtendenza rispetto al resto del Paese, da cinque anni il mercato del lavoro in Sicilia non riesce ancora a risvegliarsi, a causa non solo di una crisi perdurante del sistema produttivo, che impedisce di utilizzare in pieno gli incentivi statali sulle nuove assunzioni, ma anche di un pacchetto regionale di politiche attive del lavoro che negli ultimi anni sono risultate tanto dispendiose (81 mln le risorse stanziate) quanto poco efficaci. La ripresa non ha ancora sfiorato la Sicilia e la situazione del lavoro resta drammatica.