Finalmente su il sipario, il Teatro Massimo di Siracusa ha la sua “stagione”
Il Teatro Massimo Città di Siracusa torna ad avere una sua stagione ed un cartellone. Dopo mille traversie, il sipario può finalmente alzarsi. “Un teatro si apre quando annuncia le proprie attività stanziali – afferma Orazio Torrisi – al di là delle manifestazioni salutarie o di eventi e oggi non possiamo che essere felici e orgogliosi di presentare il ricco cartellone della stagione teatrale anche qui a Siracusa. Forte di decenni di esperienza e della voglia di fare, intrattenere e sperimentare, ora il Teatro della Città avvia la nuovissima Stagione 2023-2024 della sala aretusea seguendo quella sorta di mantra Coraggio e passione…”, spiega il nuovo direttore.
Con lui c’è anche l’attore Tuccio Musumeci, che ha ricordato come Siracusa sia sempre stata amante del teatro; e poi la sovrintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, Valeria Told, insieme alla consigliera delegata Inda Marina Valensise. Tra Inda e Teatro Massimo Città di Siracusa è subito intesa e collaborazione. Corrado Genovese, presidente Asam ha presentato la stagione concertistica che si terrà al Teatro Massimo Citta di Siracusa, una tradizione alla quale Siracusa è molto legata.
“Con la presentazione del cartellone di prosa e concertistico 2023/2024 del Teatro Massimo – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Granata – giunge a compimento un lungo percorso di ricostruzione di quello che è il tempio laico della città. Siracusa, capitale del teatro antico, ha nuovamente un teatro in piena funzione, con le sue stagioni, gli abbonamenti, il suo foyer inteso come momento di aggregazione e socializzazione. E’ un grande giorno che potrebbe segnare l’inizio di quella ricomposizione della città che tutti auspichiamo”. Ed ha ricordato il percorso di restauro avviato nel 2003 ed i protagonisti delle amministrazioni precedenti: da Bufardeci a Visentin, da Garozzo a quella di Francesco Italia. Citazione anche per Enzo Vinciullo e Ferdinando Messina “che hanno seguito tutto l’iter amministrativo e tecnico che oggi restituisce alla città il suo Teatro Massimo”.
Per la stagione teatrale in cartellone ci sono commedie brillanti, nuova drammaturgia e uno sguardo al panorama contemporaneo. Deieci spettacoli con inaugurazione il 20 ottobre: L’altalena di Nino Martoglio con Tuccio Musumeci, grande capocomico del teatro italiano insieme con Miko Magistro e Guia Jelo, in una co-produzione di grande successo del Teatro della Città e del Teatro Stabile di Catania, diretta da Giuseppe Romani.
Il cartellone proseguirà a novembre con Liolà. Il capolavoro di Luigi Pirandello arriva in scena con la regia del cantattore Mario Incudine e dell’eclettico Moni Ovadia. La commedia del premio Nobel girgentano vedrà protagonista la Compagnia del Teatro della Città, capitanata per l’occasione proprio da Mario Incudine e con la partecipazione straordinaria del maestro Tuccio Musumeci nei panni di zio Simone, personaggio cinico e contraltare del giovane Liolà che, invece, rappresenta la vita, il canto, la poesia, il futile ancorché necessario piacere. Un grande omaggio al teatro di fattura siciliana ma di respiro internazionale e contemporaneo.
A novembre, un salto nella letteratura internazionale con Anna Karenina di Lev Tolstoy, uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura che diventa pièce teatrale in questa produzione del teatro Stabile di Catania con la regia di Luca De Fusco e l’interpretazione della grande Galatea Ranzi.
Sempre a novembre, sarà la volta del testo teatrale I due papi di Anthony McCarten da cui è stato tratto l’omonimo film Netflix. Interpretato da due grandi attori del panorama nazionale, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, la pièce è stata accolta come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi. E ora, il testo teatrale– incalzante e profondo, avvincente e ironico – approda al Massimo di Siracusa in questa produzione firmata dal regista Giancarlo Nicoletti. Fra documento storico, humour e dramma, l’opera ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino.
Il maestro Tuccio Musumeci sarà anche protagonista dello spettacolo cult della tradizione siciliana: il musical Pipino il breve che, dopo il grande successo di pubblico e di critica che riscuote da ormai 45 anni, è tornato con una produzione rinnovata del Teatro della Città nel 2022 riscuotendo un grandissimo successo tanto da spingere la produzione a inserire ripetutamente repliche aggiuntive al Teatro Brancati. Lo spettacolo – capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara – con l’inossidabile attore siciliano nei panni del re di Francia Pipino andrà in scena durante il periodo delle festività natalizie.
A gennaio, Lina Sastri sarà protagonista di Nozze di sangue, testo del poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca, firmato da Lluís Pasqual regista di prosa e d’opera, che ha conosciuto e frequentato l’artista andaluso. In una nuovissima produzione del Teatro Stabile di Catania, Pasqual porta in scena, accentuandone l’aspetto poetico e lontano da ogni naturalismo, il dramma scritto dall’autore andaluso nel 1933. Uno spettacolo in cui, contando sulle doti di una protagonista come Lina Sastri, si fondono parole, danza e canto.
Nel mese di febbraio, sarà il momento de La lupa di Giovanni Verga con la regia e interpretazione, nel ruolo del titolo, di Donatella Finocchiaro. Coprodotta dal Teatro Stabile di Catania e dal Teatro della Città, la pièce, con il progetto drammaturgico di Luana Rondinelli che collabora alla regia e con i coinvolgenti movimenti di scena di Sabino Civilleri vede, al fianco della Finocchiaro, un cast di prim’ordine tra cui Bruno Di Chiara nel ruolo di Nanni Lasca. Un’opera originale in cui Donatella Finocchiaro interpreta e porta in scena una Gna Pina libera, rivoluzionaria e che si batte contro il concetto di vergogna e per affermare la propria condizione di donna autodeterminata.
Due autentici fuoriclasse – Giuseppe Pambieri e Carlo Greco – diretti dall’eclettico Moni Ovadia, sono i protagonisti di Nota stonata di Didier Caron che arriva in scena a marzo. Si tratta di uno spettacolo teatrale in cui regna una suspence degna di un thriller psicologico. Una pièce “deflagrante” premiata come spettacolo di maggior successo durante la 54° edizione del Festival teatrale di Borgio Verezzi con il Premio Camera di Commercio Riviere di Liguria per il 2020.
Ancora drammaturgia internazionale, ad aprile, con la firma, stavolta, di Arthur Miller, presente in cartellone con la pièce Erano tutti miei figli diretta da Giuseppe Dipasquale. Lo spettacolo – interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama teatrale italiano quale Mariano Rigillo in compagnia di un cast di attori di altissimo livello quali Anna Teresa Rossini, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Barbara Gallo – rigira il coltello nelle piaghe della società americana del secondo dopoguerra, infrangendo gli ideali della famiglia, del successo e del denaro con un dramma che sembra scritto ai giorni nostri.
A chiudere la Stagione, a maggio, sarà uno spettacolo “siciliano e contemporaneo”: Troppu trafficu ppi nenti, scritto da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale. Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Dipasquale, vede protagonisti Ruben Rigillo, Angelo Tosto, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Anita Indigeno, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Alex Caramanna, Valerio Santi, Rosario Valenti, Pietro Casano. Il testo gioca con “la teoria” secondo cui Shakespeare avrebbe anche potuto essere un siciliano ovvero un certo Michele Agnolo Florio. Camilleri e Dipasquale rivisitano il classico shakespeariano Troppo rumore per nulla in pura venatura sicula e dall’incipit surreale viene fuori una pièce teatrale che trasforma il rigore inglese in una farsa isolana, mantenendo intatto il copione teatrale e trasformandolo in una ancora più godibile commedia.