Francesco Italia, sindaco ai box: la degenza, lo smart working e la nuova idea politica
Un mese dopo aver vinto le elezioni, Francesco Italia è scomparso dai radar della vita pubblica siracusana. Non ha partecipato e non partecipa a cerimonie, riunioni, incontri, presentazioni. Una circostanza che ha alimentato teorie tra le più svariate su cosa fosse accaduto al primo cittadino. Sino alla stringata comunicazione ufficiale, giunta durante l’insediamento del Consiglio comunale: “non sta bene”. Un malessere prolungato, che non gli dà tregua.
Ma, oltre ai ‘si dice’, cosa ha realmente il sindaco di Siracusa? A chiarire la situazione è lo stesso Francesco Italia, raggiunto telefonicamente. “Ho una sciatica molto dolorosa e purtroppo dalla lunga degenza”, spiega senza troppo girarci attorno.
Bloccato a letto per gran parte delle sue giornate, continua a seguire i lavori della sua amministrazione in remoto: “il covid ci ha lasciato qualcosa di buono…”, prova a ironizzare. “Mi manca molto il rapporto diretto con le persone, però”, aggiunge subito dopo.
In capo alla sua agenda da sindaco in ‘smart working’ ci sono i lavori per la pubblica illuminazione, tra relamping e nuovi impianti per via Elorina; la fognatura da rifare in via Mosco e in via Trapani; il completamento dell’intervento di forestazione urbana in piazza Adda e altre due zone della città; e poi proseguire con le strade da riasfaltare, seguendo quell’elenco reso pubblico a maggio, da 1,2 milioni di euro. Ma c’è anche tempo per creare una nuova coalizione politica che guarda oltre la sola Siracusa. Procediamo con ordine.
Spuntato il passaggio relativo ai nuovi equilibri politici in Consiglio comunale con l’elezione di Alessandro Di Mauro, nei fatti è nata una nuova forza di centro. “Si sono chiarite le posizioni in Consiglio e si è capito che si possono trovare equilibri oltre ai rancori personali”, dice Italia. “Insieme al Mpa, al gruppo di Edy Bandiera ed a quello di Fabio Granata stiamo costruendo un centro moderato capace di dare risposte, lontano dagli estremismi ideologici di questi anni. È un’area politica allargata a tutti quelli che vorranno mostrare vero interesse e non opportunismo. Un’area al tempo stesso civica e politica, verso la quale vorrei interessare altri sindaci siciliani: Carta e Carianni e gli altri che vorranno nel siracusano, Cassì a Ragusa e, perché no, anche Lagalla a Palermo”, rivela Francesco Italia. Più che guardare a destra, come gli rimproverano gli avversari dopo le intese con Autonomisti e Bandiera, lui sembra allora pianificare un “centro” di gravità che attiri pezzi inquieti della destra e della sinistra.
Sebbene “recluso” in casa per via della sciatica, il primo cittadino di Siracusa pare avere comunque il suo bel daffare. “Non mi annoio perché continuo a lavorare. E poi trovo sempre motivo di interesse nelle cose. Dormendo poco, a causa del dolore, sto leggendo molto, ad esempio”. Anche i social, terra di scontro e insulto? “Non do troppo peso. Sono uno strumento utile, ma cerco di usarli per dare risposte a esigenze o segnalazioni”.
I tempi di recupero potrebbero richiedere ancora qualche settimana. “Spero di tornare in piedi per la metà di settembre. È un mese che vedrà il completamento dei lavori nello slargo di Porta Marina, della Fonte Aretusa e al nuovo belvedere della Turba. Anticipo subito che le aree a verde realizzate accanto alla porta Marina saranno completate al termine della stagione estiva, per favorire la presa e la crescita di arbusti ed essenze”, racconta il sindaco Italia.
Non tutto è rose e fiori, i problemi non mancano certo: diserbo, CCR, decoro in Ortigia, abusivismo commerciale, giusto per citarne qualcuno. Le opposizioni sono attente e, anche grazie al ritorno del Consiglio comunale, hanno tutti gli strumenti per esercitare azioni di controllo sulle scelte dell’amministrazione, prospettando migliorie e soluzioni. “L’amministrazione comunque è in marcia piena e prosegue in quello che era stato iniziato”, assicura Francesco Italia, quasi a responsabilizzare anche la sua nuova squadra di assessori. Due nomi su tutti, al momento, stanno facendo il pieno di popolarità: il vicesindaco Edy Bandiera e il campione del mondo di salto con l’asta, Giuseppe Gibilisco. “Con Bandiera mi trovo benissimo. Abbiamo un ottimo rapporto, personale e politico. Condividiamo una visione comune per il futuro. Gibilisco sta interpretando con passione ed impegno il suo ruolo. Nel lavoro degli assessori – dice Italia – alcuni hanno rubriche con visibilità maggiore di altre. Tutta la giunta si muove bene, con entusiasmo”.
È il momento della terapia, la telefonata finisce qui. Ma apre adesso il dibattito – e l’interesse – sulla nuova forza politica che mette insieme Italia, Carta, Bandiera, Granata e guarda a diversi sindaci siciliani: primo test, alle provinciali. Ma tra gli obiettivi c’è anche Palermo, con un asse regionale magari stavolta più orientato verso Siracusa.