"From Oxford to Siracusa", la mostra che riporta in Sicilia reperti rinvenuti nell'800
Sarà inaugurata a Siracusa il 7 dicembre alle 12, nella Sala Caravaggio della Soprintendenza, la mostra “From Oxford to Siracusa – Dallo Scavo al Collezionismo alla Musealizzazione”
A tagliare il nastro, l’assessore ai Beni Culturali Carlo Vermiglio, accompagnato dal Dirigente Generale ai Beni Culturali Gaetano Pennino e dall’On. Enzo Vinciullo, presidente della Commissione Bilancio Ars.
La mostra, curata dalla soprintendente Rosalba Panvini, nasce dalla sinergia tra la Soprintendenza e l’Ashmolean Museum che ha concesso, per l’occasione, il prestito di 12 oggetti facenti parte delle sue collezioni ma ritrovati in Sicilia tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del secolo successivo.
Provengono da scavi condotti nei siti della Sicilia e della Magna Grecia in maniera incontrollata da Sir Arthur Evans e poi donati all’ Ashmolean Museum. Moltissime furono le collezioni dei Musei di altri paesi europei formatesi in quei secoli e che purtroppo privarono il patrimonio culturale italiano di molti beni archeologici dei quali oggi non può essere riconosciuto il contesto di provenienza.
In occasione della mostra siracusana saranno quindi presentati al pubblico ceramiche attiche a figure nere e a figure rosse di ottima fattura sicuramente riconducibili ai corredi delle necropoli della Sicilia, unitamente ad alcuni oggetti recuperati nel corso di indagini scientifiche metodologiche condotte dalla Soprintendenza nei precorsi anni.
L’accostamento tra i due gruppi di oggetti in esposizione (ossia quelli concessi in prestito dall’Ashmolean e quelli della Soprintendenza) permette di far risaltare l’importanza dei ritrovamenti effettuati nell’ambito di una attività scientifica, che spesso permette di riportare alla luce oggetti anche in frammenti, ma cui l’importanza è impreziosita dalla conoscenza del loro riferimento storico, topografico e culturale.
“Questa collaborazione culturale ha permesso il temporaneo ritorno d’ importanti reperti archeologici sottratti nel tempo al nostro patrimonio. Un’occasione rilevante di riappropriazione della memoria culturale attraverso il dialogo e la cooperazione sinergica tra le istituzioni culturali e le Forze dell’Ordine, in nome di valori ormai inderogabili”, commenta l’assessore Vermiglio.