Furti, rapine, auto in fiamme e Rosolini ora ha paura. Il sindaco chiede rinforzi in Prefettura
Furti, aggressioni, rapine. A Rosolini sale la preoccupazione, in coda a giornate segnate da tanti, troppi episodi criminali. Gli ultimi nelle ore scorse: un furto commesso in un bar e una tentata rapina al supermercato solo nella giornata di ieri. Il sindaco Giovanni Spadola lancia l’allarme. “Gli episodi hanno assunto una frequenza impressionante e allarmante. I cittadini, ma soprattutto i commercianti, quotidianamente rivolgono appelli alla mia persona timorosi per la propria incolumità e per le sorti delle attività portate avanti con enormi sacrifici”, racconta a Siracusaoggi.it. “Come Sindaco sento il dovere di farmi garante del bisogno di legalità che tutta Rosolini desidera. Per questo reitero la richiesta di un intervento di Sua Eccellenza il Prefetto di Siracusa, auspicando la convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica della Provincia di Siracusa per concordare e pianificare immediatamente il coordinamento delle operazioni di contrasto della criminalità a Rosolini”.
Nella cittadina della zona sud, ventimila abitanti, c’è solo una stazione dei Carabinieri con 13 militari. Ma alle 20, la stazione chiude. “Abbiamo bisogno di presidi di legalità e della presenza delle forze dell’ordine”, taglia corto il sindaco di Rosolini, dando voce alla richiesta di sicurezza che parte dai cittadina. “Dopo le venti, c’è una sorta di libera tutti” ed ecco il recente susseguirsi di episodi criminosi. Spesso la disperata ricerca di soldi per acquistare della droga spinge alcuni a compiere reati predatori, fenomeno purtroppo noto in tutto il territorio provinciale.
Anche il deputato regionale Riccardo Gennuso (FI), originario di Rosolini, fa sentire la sua voce. “Adesso basta con questa grave escalation di atti criminali. È inaccettabile che i miei concittadini debbano vivere nel terrore. Se qualcuno riconosce gli artefici di questo ennesimo reato me lo riferisca e sarà mia premura andarli a denunciare. Da adesso in poi tolleranza zero!”.