Garozzo sul rimpasto: “Cose strane e nessuno si meraviglia. Perchè Forza Italia silente?”
“Cose strane di cui nessuno si meraviglia”. Con queste parole Giancarlo Garozzo descrive il primo rimpasto di giunta a Siracusa ed il percorso con cui si è consumato. Per l’ex sindaco, oggi nella direzione regionale di Italia Viva, la giunta comunale è l’emblema “dell’evoluzione in negativo della politica locale”. Non ci vuole un grosso sforzo per capire che Garozzo faccia riferimento a quella trasversalità spinta che ha portato in giunta (e in maggioranza in Consiglio) anche quanti erano inizialmente intesi come avversari politici. Non che ci sia scandalo o che la cosa rappresenti una novità assoluta. “Però era impensabile una situazione di questo tipo durante le sindacature di Bufardeci, di Visentin e durante la mia. Magari – dice Garozzo su FMITALIA – si sono registrati cambi di casacca da parte di singoli consiglieri che dall’opposizione sono passati alla maggioranza. Ma parliamo di situazioni singole. Quello che adesso mi lascia perplesso è vedere come interi blocchi e interi partiti che hanno sostenuto un candidato sindaco alle elezioni, si siano ora spostati sul vincente”.
Il riferimento al Movimento per l’Autonomia è diretto. E allora Garozzo mette il naso dentro il centrodestra siracusano. “Non capisco i silenzi di Forza Italia, della Lega che ha in Consiglio il gruppo Insieme. Non dicono nulla. Che io sappia, però, Forza Italia è il partito del presidente della Regione che per il candidato sindaco Messina ci ha messo la faccia, venendo tre volte a Siracusa. Poi vedo che vicesindaco è un assessore regionale all’agricoltura che ha tradito il suo partito e forse compromesso anche l’esito elettorale per il centrodestra. E niente, Forza Italia continua a tacere”, pizzica Giancarlo Garozzo come a sottintendere una sorta di vicinanza non dichiarata degli azzurri siracusani alla giunta Italia. “Non mi spiego come a Palermo governino insieme e qui non dicano nulla dopo la decisione del Mpa di andare con Francesco Italia che di centrodestra non mi pare”, aggiunge l’esponente di Italia Viva.
Però anche Garozzo – un passato recente nel Pd prima di Italia Viva – al ballottaggio ha appoggiato il candidato del centrodestra. “Il nostro è stato un apparentamento tecnico a destra deciso solo per non far scattare il premio di maggioranza a Francesco Italia. Io non ho obblighi nei confronti di Messina, in quella coalizione io non c’entro”.
Al suo ex compagno di viaggio (Italia fu vicesindaco con Garozzo, ndr) non risparmia un’altra stoccata. “Ho letto che avrebbe definito le quota rosa un problema. E ne ha scaricato la soluzione sugli alleati. Gli ricordo che lui è il sindaco ed ha la regia del rimpasto. Certo, se ha chiuso accordi promettendo assessorati ad alleati vecchi e nuovi facendosi dare solo nomi al maschile, la cosa alla fine gli è scoppiata tra le mani”.