Gennuso all’Antimafia, esplode il caso: il deputato siracusano si autosospende
L’autosospensione di Riccardo Gennuso dalla vicepresidenza della Commissione Regionale Antimafia non stoppa le polemiche. Il deputato di Forza Italia, intervistato ieri sera su La7 nella trasmissione di Giletti, ha spiegato la sua posizione in merito alle accuse che gli vengono rivolte (clicca qui).
A dare il via al caso era stato l’altro vicepresidente, Ismaele La Vardera, che ha ricordato come Gennuso sia imputato con il padre in un processo per estorsione scaturito da un’inchiesta della procura di Palermo sulla gestione di una sala bingo.
Una questione di opportunità politica, prima ancora che di “compatibilità”, che doveva essere meglio trattata dalla Commissione. Il presidente, Cracolici, ha spiegato che questa settimana, in occasione della prima riunione dell’Antimafia, “gli uffici della segreteria ed i funzionari della commissione dovranno verificare i requisiti previsti dall’articolo 6 del regolamento della stessa commissione che individua i casi di incompatibilità per i componenti dell’ufficio di presidenza”. Pur ispirandosi alla linea garantista, Cracolici anticipa che “se queste notizie risultassero confermate (procedimento pendente, ndr) la sua condizione lo renderebbe incompatibile con la carica di componente dell’ufficio di presidenza della commissione”.
A Riccardo Gennuso arriva intanto la solidarietà del capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino.
“Esprimo vivo apprezzamento per il gesto di grande sensibilità istituzionale mostrata dall’on. Riccardo Gennuso, autosospeso dalla vice presidenza della Commissione antimafia, pur in assenza di qualsivoglia provvedimento e tantomeno sentenza della Magistratura. A chi urla allo scandalo, ricordo che per fortuna vige ancora lo stato di Diritto e con esso il principio costituzionale di non colpevolezza. Al collega Gennuso confermo la fiducia del Gruppo di Forza Italia all’Ars, certo che proseguirà con energia e impegno ad operare per esercitare le proprie funzioni”.