Gestione servizio Idrico. Nasce l'idea di una società mista Aqualia/Comuni. Ma chi pensa agli utenti?
Un giorno pubblico, un altro privato. Il futuro della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa vive di alternanza, tra novità e inevitabili interessi. E così anche l’approvazione del disegno di legge regionale che di fatto permette ai Comuni che hanno consegnato gli impianti a Sai 8 di tornare in possesso delle reti potrebbe rimanere lettera morta.
Si è capito durante l’incontro di questo pomeriggio al Tribunale tra i sindaci, la curatela fallimentare Sai 8 e il giudice delegato del fallimento. Il primo problema è di carattere temporale. Una società pubblica – da capire come e da chi costituita, tra patti di stabilità vari e blocchi di assunzioni – difficilmente potrebbe vedere la luce in venti giorni. Specie considerando il cammino sofferto di questi mesi, in cui persino l’ex commissario straordinario Buceti ha dato l’impressione di fidarsi poco della politica. Vanno tutelati tutti gli attuali dipendenti, 150 più l’indotto. E anche qui, la macchina pubblica potrebbe faticare per via della dichiarata intenzione di alcuni Comuni medio-piccoli di fare da se, con personale loro insomma. Insomma, l’eventuale ritorno dell’acqua in mani pubbliche – se avverrà – non avverrà in tempi brevi.
Pertanto c’è da chiedersi cosa succederà alla data del 26 maggio, quando la Curatela cesserà il suo mandato e nella gestione dovevano subentrare gli spagnoli di Aqualia. I privati rimangono in vantaggio. Offrono garanzie occupazionali e magnanimamente potrebbero acconsentire alla creazione di una società mista con un consiglio di amministrazione dove siedano anche componenti scelti dai Comuni. Qualcuno storcerebbe il naso pensando che così verrebbero create solo altre poltrone senza che per i cittadini/utenti cambino veramente le cose.
Perchè tra pubblico e privato nessuno parla di alcune cose. Gli investimenti che non ci sono stai e che andrebbero recuperati, ad esempio. La qualità del servizio e della stessa acqua, almeno in proporzione al costo. Costo che rimarrebbe allineato all’attuale, mentre in quei Comuni del siracusano dove gli impianti non sono stati consegnati a Sai 8 si continua a pagare molto meno a fronte di un servizio pressochè identico.