Giornata del Monumento ai Caduti, iniziativa di Italia Nostra al Pantheon
Anche a Siracusa è stata celebrata la Giornata del Monumento ai Caduti, indetta a livello nazionale da Italia Nostra con l’obiettivo di evidenziare l’importanza della memoria storica e la qualità artistica di queste testimonianze.
A Siracusa, una delle pochissime città che scelse di realizzare un tempio-ossario invece di una semplice lapide o di un monumento scultoreo, venne costruito (la prima pietra fu posta il 27 giugno 1928 e venne inaugurato il 13 agosto 1937, alla presenza di Mussolini) un edificio, di forma cilindrica, alto 40 m e con più di 18 m di diametro.
Dopo la Messa, concelebrata dall’ex cappellano militare padre Giovanni Bisicchia e dal parroco don Massimo Di Natale, la presidente di Italia Nostra Siracusa, la preside Liliana Gissara ha presentato l’iniziativa e ha acutamente definito il Pantheon come la tomba di famiglia di tutti i siracusani, perché contiene i resti mortali di tanti antenati degli attuali abitanti. Gissara ha inoltre sottolineato l’importanza di urgenti interventi di manutenzione da parte del Comune, per conservare al meglio il bene.
Ha poi ceduto la parola a Giovanni Di Lorenzo, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, che ha portato i saluti del Sindaco.
Successivamente è intervenuta l’arch. Nicoletta Abela, che ha relazionato sulla storia della costruzione del Pantheon, un tempio circolare, espressione di una classicità che deriva dal mondo antico ai siracusani abbastanza familiare. Era stato pensato proprio per coniugare il concetto di monumento ai defunti della prima guerra con quello di luogo di culto, il cui sito era stato caldamente suggerito proprio dall’Arcivescovo Carabelli, in quanto al centro di nuova espansione cittadina. Il progetto realizzato fu quello dei fratelli Rapisardi, che, con le scelte progettuali adottate, vollero conferire all’opera proprio l’idea di mausoleo.
A conclusione degli interventi, la prof. Giuseppina Cannizzo ha relazionato su alcune opere d’arte presenti nella chiesa, come il Crocifisso di Pasquale Sgandurra, di grande influenza rinascimentale, data la formazione dell’artista siracusano a Firenze, interessante il confronto con il Crocifisso ligneo di Brunelleschi di Santa Maria Novella; ha poi presentato il più recente Tabernacolo, realizzato da Giuseppe Campanelli e successivamente ha descritto il tripode, quale significativa opera di Emilio Prazio. Infine ha parlato di Valente Assenza e dei suoi due dipinti presenti al Pantheon, aventi come soggetti santa Rita, rappresentata nella sua più classica iconografia e san Giovanni Bosco.
Nell’occasione, Italia Nostra ha segnalato il distacco di alcuni metri quadri di paramento murario sul lato est dell’edificio, sollecitandone il ripristino.