Giornate di Primavera del Fai: alla scoperta della Wunderkammer siracusana
Tornano le Giornate di Primavera del Fai: sabato 25 e domenica 26 marzo i volontari del Fondo per l’Ambiente Italiano “aprono” le porte di luoghi solitamente poco conosciuti o non visitabili. La sorpresa di una scoperta che quest’anno si fa in tre con la Wunderkammer Siracusana, il tour alla chiesa del Carmine e la visita alla chiesa di San Pietro.
La passione per il patrimonio storico e artistico sarà il file rouge, che condurrà i visitatori lungo i vicoli di Ortigia, viaggiatori di ogni età potranno ripercorrere le tappe di quel Grand Tour che rese famosa la nostra terra agli occhi dei viaggiatori del Settecento.
Un fine settimana all’insegna dello stupore e della meraviglia, che riporterà alla memoria luoghi nascosti, o solo dimenticati, strutture architettoniche spogliate della loro anima vestiranno gli abiti della ricerca e dell’amore per l’arte. Siti inediti la cui importanza in termini di cultura, memoria e tradizioni racconterà ancora una volta la sua storia a tutti i viandanti che si imbatteranno sul sentiero di un nuovo Grand Tour, stavolta tutto siracusano, nel solco dell’impegno della Fondazione Fai – Delegazione di Siracusa, per la diffusione di una sempre più ampia sensibilità alla tutela, alla valorizzazione e al più ampio senso civico, nei termini di quella che potrebbe essere definita la “sostenibilità della bellezza”.
L’appuntamento coi volontari Fai è segnato alla Chiesa di San Pietro, in via San Pietro 18 in Ortigia, sabato 25 e domenica 26 dalle ore 10:00 alle 17:30 (ultimo ingresso 17:00) per visitare i siti sotto elencati:
Torna visibile, dopo decenni, una preziosa raccolta scientifica testimone di un’epoca passata dove, non esistendo ancora i musei, le ricche collezioni dei privati erano simbolo del loro prestigio economico, politico e culturale. La Wunderkammer costituita per la maggior parte da oggetti appartenuti alla collezione dello scienziato e medico siracusano Alessandro Rizza, si mostra come un eccezionale evento nel panorama scientifico siciliano.
La mostra è stata ideata per celebrare i 250 anni della prima edizione del testo scritto da Patrick Brydone nel 1773, che inaugurò la nuova stagione del Grand Tour in Sicilia e nel Sud Italia. L’esposizione nasce da un’idea della Delegazione FAI di Siracusa, in collaborazione con il Liceo “T. Gargallo”, il Comune di Siracusa e l’associazione culturale Exedra, con esperti che ne hanno studiato gli oggetti, curato gli allestimenti, insieme agli studenti del Liceo “O. M. Corbino” e ai volontari FAI.
Con la l’apertura della chiesa del Carmine e del convento dei carmelitani verrà fatto conoscere un importante complesso architettonico di cui sarà raccontata la storia per tramite di un curioso aneddoto raccontato dalle cronache sul funerale di Padre Serafino. Sembra che la sua bara, venne accompagnata dai fedeli fino all’antica porta della città, ad oggi non più visibile, e che la salma del Santo fosse stata coperta da una coltre funebre arricchita da simboli massonici con gli onori riservati ai più importanti membri della setta.
La chiesa di San Pietro è una delle più antiche di Ortigia. La datazione accolta dai più, la collocherebbe alla fine del IV sec. a.C. Uno scrigno di culture susseguitesi nel tempo con diversi orientamenti, fasi architettoniche successive che hanno lasciato segni tutt’ora visibili, da quella paleocristiana, di cui sono esempio i resti degli affreschi policromi, a quella aragonese, cui fa bella mostra di sè il portale ogivale d’ingresso.
Le visite sono aperte a tutti e non è richiesta prenotazione. Dalle 10 alle 17 di sabato e domenica, appuntamento per i partecipanti in via San Pietro 18, in Ortigia, nel centro storico di Siracusa. Per la partecipazione è richiesto un contributo volontario minimo che il Fai investe per le iniziative sul territorio.