Giornate Fai di Primavera: visite a Siracusa e Augusta. Avete mai visto la vera Scala Greca?

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, uno dei più importanti momenti pubblici dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti, in 400 città, saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
A Siracusa e Augusta visite guidate per scoprire la chiesa ed il convento di San Francesco di Paola (Augusta) e la scala greca, l’Artemision e la torre di Targetta (Siracusa). A fianco del Fai, gli studenti “ciceroni” di alcuni istituti superiori siracusani. Appuntamento a partire dalle 10 del mattino e sino alle 17, per i diversi turni di visita a contributo libero (da 3 euro in su).
A Siracusa si apriranno i cancelli di un’area archeologica di grande fascino, dove i visitatori potranno scoprire l’origine di un toponimo che da secoli dà il nome a una contrada cittadina e a uno dei viali più importanti, la Scala Greca. Salvata dal cemento e nascosta dalla vegetazione, da sempre giace dimenticata all’interno di un’area del parco archeologico, dove sarà possibile visitare anche un santuario dedicato ad Artemide, anch’esso conosciuto solo da pochi addetti ai lavori, e l’antico castello federiciano di Targia. Siti di grande importanza e bellezza storica e naturalistica e mai aperti al pubblico.
Ad Augusta, il complesso dedicato a San Francesco di Paola si affaccia sul mare. Comprende il Convento e la Chiesa dedicata all’ordine dei minimi. Il Convento non è stato mai aperto alle visite pubbliche. È sede di una caserma della Guardia di Finanza sin dall’Unità d’Italia quando, con la legge eversiva del 1866, vennero soppressi tutti gli ordini monastici e i beni passarono al nuovo Stato Italiano.
“Le Giornate FAI di Primavera rappresentano da trent’anni l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente”, si legge nella nota del Fondo Ambiente Italiano.