Siracusa. Movida violenta: “Fenomeno sotto controllo”, parla la dirigente delle Volanti

 Siracusa. Movida violenta: “Fenomeno sotto controllo”, parla la dirigente delle Volanti

Il livello di attenzione è massimo ma il fenomeno è sotto controllo. Gli episodi di violenza nelle serate della movida siracusana si sono susseguiti nelle scorse settimane, soprattutto in alcuni locali pubblici. In un caso, nello specifico, si è arrivati alla chiusura del pub che in più occasioni è stato teatro di aggressioni e risse.

La dirigente delle Volanti della Questura di Siracusa, Giulia Guarino, fa il punto della situazione. “I servizi di controllo del territorio- spiega- sono stati potenziati. Le Volanti sono sempre tempestive nel momento in cui venga richiesto il nostro intervento. Fondamentale la collaborazione, in questo caso da parte dei giovani che dovessero trovarsi in situazioni di difficoltà. Importante, però, anche adottare comportamenti prudenti. Evitare locali troppo affollati, ad esempio- prosegue la dirigente delle Volanti- è opportuno perché, se scoppiasse una rissa, sarebbe fin troppo facile restare coinvolti. Ci sono persone che non hanno nulla da perdere. Quando è stata disposta la chiusura del locale pubblico maggiormente legato agli episodi di violenza ai danni di giovani, lo si è fatto perché previsto, in casi come quello, dal Testo unico sulla Sicurezza”.

Le forme di violenza che coinvolgono i più giovani sono diverse. Nel caso del bullismo, le scuole sono i luoghi in cui può maggiormente verificarsi, ma il cyberbullismo, che si consuma su internet ha proporzioni che restano preoccupanti.

“Sia nel caso di violenza per strada, sia nel caso di bullismo, di ogni tipo- il consiglio della dirigente delle Volanti- è evitare di risolvere da soli il problema. Anche se molestati verbalmente, si può comporre il numero di emergenza 112 e richiedere il nostro intervento, per riportare subito in sicurezza la situazione. Evitare sempre di stare nella mischia. Anche nel caso in cui a rendersi responsabili di atteggiamenti violenti siano minori, sono previste misure repressive. A seconda del caso possono, dunque, essere denunciati o arrestati. Nel caso di minori vittime di violenza, l’obbligo della polizia è tutelarli”.

Entrando nello specifico del tema del bullismo nelle scuole, la dirigente Guarino chiarisce un aspetto. “E’ un fenomeno culturale- dice- Si deve lavorare soprattutto nell’ambito della prevenzione ma i ragazzi, se hanno percezioni che parlino di questo fenomeno, devono parlarne. I genitori possono attivare le forze dell’ordine o i giovani possono chiamarci direttamente, se vittime o se testimoni. Arrivaimo subito. Chiunque può rivolgersi a noi e sarà nostra cura tutelare chi ci fa delle segnalazioni. Facendolo in maniera tempestiva, si può fermare tutto prima che degeneri. E’ chiaro che agiamo in collaborazione con i dirigenti scolastici”.

Il bullismo ha diverse forme. Quello psicologico sembra colpire maggiormente le ragazze, magari offese ripetutamente per il loro aspetto fisico. “Si può arrivare a gesti autolesionistici- fa presente la dirigente delle Volanti- La violenza psicologica a volte è peggiore di quella fisica, forse più maschile.I giovani oggi sono più fragili rispetto alle generazioni precedenti. Internet è una porta sempre aperta, che in ogni momento può accedere alla loro sensibilità”.

Nel caso in cui si abbia a che fare con degli haters, il consiglio del comandante delle Volanti è di utilizzare ogni mezzo per raccogliere materiale: “dagli screenshot ai video. Portateli in questura- aggiunge- il resto lo faremo noi. Se ci sono gli estremi delle minacce o delle molestie, si interviene penalmente. La presa in giro sistematica è una vessazione. Anche le vittime devono prenderne coscienza. Internet ha certamente dato voce a qualunque imbecille”.

Infine un appello ai genitori. “I ragazzi possono non confessare ai familiari di essere vittime di bullismo- ricorda la dott.ssa Guarino- Si deve prestare attenzione, dunque, ad ogni comportamento anomali, anche un silenzio particolarmente impenetrabile è un segnale chiaro, da non sottovalutare. Non si abbia nessuna remora a rivolgersi alla polizia, anche solo per un consiglio”.

 

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