Gli agricoltori in protesta, “Giornata importante, ora risposte concrete entro un mese”

Il presidio dei trattori in via Columba, a Siracusa, verrà rimosso nella giornata di domani (10 febbraio). Nelle ultime ore sono arrivati segnali positivi in serie e gli agricoltori non ritengono pertanto utile alla causa continuare ad occupare – pacificamente – l’area del piazzale dell’ex scalo merci.
Le prime risposte sono arrivate dalla Prefettura di Siracusa, in ordine alla risoluzione di problematiche locali che pesano sulle aziende agricole ormai vicine alla disperazione. Massimo Blandini, uno dei leader della protesta provinciale, si dice soddisfatto di quanto accaduto nelle ultime ore. “E’ stata una manifestazione importante e pacifica. Credo sia andata benissimo. Il prefetto ci ha ricevuti e ha preso visione delle nostre richieste. Ci ha garantito che si attiverà subito per le cose più urgenti”, dice al termine di una giornata iniziata di buon mattino. La delegazione degli agricoltori era composta da otto persone. “Sentiamo la vicinanza delle istituzioni locali. Alcuni sindaci si sono presentati spontaneamente a Siracusa, questa mattina. E un paio di politici regionali e nazionali ci hanno contattato, assicurando interventi. Lo apprezziamo”, aggiunge.
La situazione della provincia di Siracusa, a differenza delle altre siciliane, risente in maniera particolare della siccità. “Non piove da sei mesi. Il prezzo del foraggio si è triplicato e la siccità è gravissima. Abbiamo dei fondi, europei e regionali, fermi per varie pastoie burocratiche. Per noi è prioritario che quei contributi per le aziende vengano sbloccati”. Ma bisogna fare tutto in fretta, un mese al massimo. “Altrimenti saremo costretti a tornare in piazza. Se non cambia l’andazzo, molte delle nostre aziende non arriveranno a primavera”, lancia l’allarme ancora Blandini.
Primi segnali arrivano anche dal governo regionale che proclamato lo stato di calamità per la siccità. Da Roma, la premier Meloni apre all’esenzione Irpef ma solo per redditi sotto i 10mila euro. Gli agricoltori, però, chiedono una misura più ampia e senza distinzioni per fasce censuali. Il caro gasolio e la decontribuzione per gli under 40 altre richieste avanzate al governo, ancora senza risposta.