"Ha diritto al sostegno ma non lo fanno andare a scuola": la storia di un bimbo di tre anni

 "Ha diritto al sostegno ma non lo fanno andare a scuola": la storia di un bimbo di tre anni

Un bambino di tre anni, che vorrebbe poter frequentare la scuola dell’Infanzia come i suoi coetanei, ma resta a casa, perché forse la burocrazia è un handicap che ostacola molto più della sua disabilità diagnosticata. A raccontare una vicenda fatta di rimpalli di competenze e ragioni di tutti che non portano ad una soluzione per nessuno, è il padre. La sua amarezza è evidente. “Damiano è un bimbo di tre anni- racconta- che ha delle difficoltà a deambulare. L’Asp ha emesso per lui una diagnosi che prevede che abbia diritto all’insegnante di sostegno per frequentare la scuola dell’Infanzia”. Non parliamo, dunque, di scuola dell’obbligo. Non un dovere frequentarla, ma un diritto, forse, si. “Per iscriverlo all’istituto comprensivo che abbiamo scelto- racconta il padre- abbiamo portato, insieme agli altri documenti richiesti, la diagnosi dell’Asp. La scuola, a quel punto, ci ha detto che finché non sarebbe stato nominato l’insegnante di sostegno, il bambino non avrebbe potuto mettere piede in classe, una responsabilità troppo grande, secondo la dirigenza, per il personale scolastico”. Il pressing si sarebbe, dunque, spostato sull’Ufficio Scolastico Provinciale, che avrebbe in più occasioni , secondo la testimonianza del papà di Damiano, temporeggiato, “tanto che ancora oggi, 9 febbraio, nessun insegnante di sostegno è stato assegnato a mio figlio ed alla classe che dovrebbe poter frequentare”. L’alternativa sarebbe poter disporre quantomeno di un operatore Asacom, gli assistenti alla comunicazione. In questo caso l’ente competente è il Comune di Siracusa, attraverso l’Assessorato alle Politiche Sociali. “Purtroppo anche in questo caso la risposta ottenuta fino ad oggi non ci lascia ben sperare- prosegue il padre del piccolo- Pare che i fondi disponibili siano stati tutti già utilizzati, che tutti i posti siano già occupati, o qualcosa del genere. Niente che mi possa star bene, ovviamente”. L’interesse sulla questione sarebbe stato garantito dall’assessorato e nei prossimi giorni la famiglia dovrebbe avere maggiori notizie, anche attraverso un incontro nella sede di Via Italia 105.  Al momento, però, Damiano resta a casa, mentre i genitori continuano a frequentare uffici, ad inviare istanze e a richiedere incontri e risposte.

Foto: dal web

 

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