I Carabinieri incontrano gli studenti, il progetto “La Giustizia adotta la Scuola”

 I Carabinieri incontrano gli studenti, il progetto “La Giustizia adotta la Scuola”

Nell’ambito del progetto “La Giustizia adotta la Scuola”-IV edizione promosso e curato dalla Fondazione Vittorio Occorsio, si è tenuto ieri, presso l’Aula Magna della scuola primaria plesso “D’Albergo” di Palazzolo Acreide, l’incontro che ha coinvolto le classi seconde della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “V. Messina” di Palazzolo Acreide.
“Il lavoro dei Carabinieri nella lotta alla criminalità organizzata: indagini, strategie e prevenzione” è stato il tema dell’evento, aperto dai saluti del dirigente scolastico Dott.ssa Clorinda Coppa e dall’intervento della Prof.ssa Anna Rosetta, la quale ha presentato le finalità del Progetto “La giustizia adotta la scuola” che ha l’obiettivo di far luce sulle vittime delle stragi degli anni 70-80 a opera di associazioni legate alla criminalità organizzata, fra cui il giornalista di origine palazzolese Pippo Fava, ucciso dalla mafia.
All’incontro ha preso parte il Colonnello Gabriele Barecchia, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siracusa, che ha dialogato con i giovani ai quali ha presentato l’operato dell’Arma nella lotta alle varie forme di criminalità esaminandone fenomenologia e strategie di contrasto, anche attraverso esempi di personaggi illustri che hanno sacrificato la propria vita per l’ideale della legalità, e contestualizzando il fenomeno mafioso anche in ambito scolastico, nelle manifestazioni del bullismo e del cyberbullismo.
L’incontro si è concluso con l’intervento dell’Ufficiale del R.I.S. di Messina, Ten. Col. Carlo Giovanni Romano, che ha presentato il reparto di investigazione dei Carabinieri e ha coinvolto gli alunni nella simulazione di alcune tecniche di esame della scena di un crimine.
Gli studenti si sono dimostrati particolarmente sensibili al concetto di cultura della legalità che si può manifestare, anche nel loro piccolo, nel non voltarsi dall’altra parte di fronte a episodi di ingiustizia, e hanno sperimentato con mano le tecniche di investigazione attuate dall’Arma dei Carabinieri.

 

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