“I due papi” a Siracusa: con Colangeli e Rigillo i contrasti e le sorprese della Chiesa

Lunghi e convinti appalusi hanno accolto a Siracusa “I due papi” di Anthony McCarten, andato in scena al Teatro Massimo Comunale. Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, due giganti del palcoscenico, danno corpo e spessore ad un testo che mette in risalto il rapporto tra papa Ratzinger e Bergoglio. Tra contrasti e sorprese, improvviso umorismo e analisi storica senza sconti. La produzione italiana – unica al mondo autorizzata dall’autore – è firmata dal regista Giancarlo Nicoletti e si avvale della traduzione di Edoardo Erba.
La pièce racconta dell’abdicazione di Benedetto XVI che dieci anni fa sbalordì il mondo con la sua decisione. Ratzinger era stato essenziale per la Chiesa in un particolare momento storico; Francesco diventa invece una necessità. L’uno conservatore, l’altro riformista; l’uno freddo, l’altro aperto ai cambiamenti; l’uno con le famose scarpette rosse firmate Prada, l’altro semplice con calzature di ogni dì; l’uno sfarzoso, l’altro umile. Figli di uno stesso tempo che è però di transizione.
Colangeli e Rigillo permettono di sfiorare, fino quasi a toccare, coscienza e carattere di entrambi i Papi. Sul palco tengono sontuosamente la scena. E seppure sia storia romanzata, rivivono momenti che diventano credibili e spingono a riflessioni intime se anche un Papa può sentirsi “inadeguato”.
Anna Teresa Rossini e Ira Fronten completano il cast. La prima interpreta la suora che assisteva Benedetto XVI e che rimane sconvolta dalla confessione di voler lasciare la Cattedra di Pietro, motivo per cui inizia ad elencare tutti i problemi che deve fronteggiare la Chiesa. Ira Fronten porta sul palco la gioia e la semplicità. Drammaticità e ironia si alternano mentre le immagini di Alessandro Chiti portano a teatro la poesia di alcuni luoghi simbolo.
Dopo Siracusa, “I due Papi” è fino al 3 dicembre al Teatro Brancati di Catania.