I piani di Eni e la transizione, incontro a Palermo. Carta: “Garantiti i livelli occupazionali”

Del piano industriale di Eni Versalis si è discusso quest’oggi in assessorato regionale alle Attività Produttive. L’assessore Edy Tamajo, insieme al presidente della commissione Territorio e Ambiente, Giuseppe Carta, hanno prima incontrato i sindacati e poi i rappresentanti dell’azienda.
Nelle settimane scorse, il grande gruppo chimico italiano aveva illustrato le scelte riguardo gli impianti di Priolo e Ragusa. Nel siracusano, in particolare, annunciati investimenti per 900 milioni di euro con la chiusura dell’impianto di cracking e la realizzazione – entro il 2029 – di due nuove linee produttive: biocarburante per l’aviazione e riciclo chimico della plastica.
“Abbiamo chiesto ed ottenuto ampie garanzie sul mantenimento dei livelli occupazioni. Secondo Eni, anzi, ci saranno a regime anche nuove assunzioni”, spiega al termine del doppio incontro proprio Giuseppe Carta. “Gli attuali lavoratori continueranno ad essere normalmente impiegati per tutto il 2025. Nel 2026 inizieranno invece ad occuparsi di bonifiche e supervisione di serbatoi ed impianti e saranno accompagnati con percorsi formativi verso la ristrutturazione dell’azienda. Quanto ai trasferimenti temporanei in altre bioraffinerie, avverranno solo su base volontaria ed avranno principalmente finalità di formazione”, aggiunge.
“Insieme all’assessore Tamajo abbiamo messo a verbale questo impegno di Eni verso il mantenimento di tutto il personale. Abbiamo chiesto le schede dei progetti relativi ai nuovi impianti, in modo da valutare anche un atto di indirizzo al governo regionale nel settore rifiuti, considerando come i nuovi stabilimenti Eni Versalis possono ricevere scarti di potatura e olii e plastica già separata che verrebbe così smaltita senza dover spedire spazzatura fuori regione”, sottolinea poi Giuseppe Carta.
Quanto al momento della zona industriale siracusana, “la nostra intenzione è quella di favorire una riconversione di tutto il multi-sito, senza quindi perdere neanche uno degli stabilimenti oggi attivi. E’ chiaro che vorremo garanzine sull’impatto ambientale ma si deve andare verso una transizione ampia. Confidiamo nel fatto che anche le altre imprese presenteranno progetti di rivitalizzazione complessiva dell’area industriale e non solo di un sito”.
Carta anticipa poi un nuovo incontro a Melilli, città di cui è anche sindaco, con la presenza del governo regionale in occasione della presentazione del progetto dell’area “retroporto” della zona industriale. “In quell’occasione torneremo a discutere di questi aspetti e della compatibilità della chimica con turismo e piccola impresa”, anticipa prima di spendere parole di elogio anche per i sindacati incontrati a Palermo. “E’ emersa la volontà di abbassare l’impatto ambientale dell’area industriale di Siracusa. Li ho visti solidi e collaborativi oltre che decisi a difendere i posti di lavoro. Bene così”, il suo commento.
Positivo il giudizio anche delle segreterie regionali e territoriali di Cgil, Cisl, e Uil e di categoria “per l’avvio di un tavolo permanente che rappresenta comunque un primo passo importante per la tutela dell’occupazione e dello sviluppo industriale”.
Al governo regionale, le parti sociali chiedono maggiore controllo sui piani di Eni. “Le sfide che stiamo affrontando – si legge nella nota dei sindacati – richiedono l’impegno diretto e la presenza costante di tutti gli attori istituzionali, regionali e nazionali. Solo con un’azione sinergica e coordinata sarà possibile garantire un futuro industriale stabile per Siracusa e Ragusa”.
Segnala poi “con preoccupazione” la vicenda Ias che “potrebbe mettere fine alla storia industriale del territorio”. Per Cgil, Cisl e Uil si tratta di un tema centrale “che va affrontato senza indugi, con il coinvolgimento delle istituzioni e delle parti sociali, per evitare che la chiusura di un impianto fondamentale per la zona porti a danni irreversibili”.