Il futuro incerto della zona industriale, le preoccupazioni dei lavoratori in assemblea
Cresce la preoccupazione per il futuro tra i lavoratori del petrolchimico siracusano. Dopo lo “stop” al conferimento dei reflui industriali nell’impianto di depurazione, disposto dal Gip del Tribunale di Siracusa, si attendono gli esiti del ricorso presentato dal Governo. Un clima di incertezza che alimenta i timori dei sindacati di categoria. Filctem, Femca e Uiltec hanno indetto questa mattina un’assemblea (retribuita) di quattro ore. Dalle 8 è, dunque, in corso, la riunione nel parcheggio ex mensa Ovest sito Nord. “I gravi problemi che affliggono la zona industriale siracusana, con particolare riferimento alla vicenda Ias e al rilancio del polo industriale” sono i temi su cui i sindacati dei chimici di Cgil, Cisl e Uil si confrontano in queste ore per stabilire eventuali nuovi passi da compiere a tutela dei lavoratori. Così, sospesa, prosegue l’attività del depuratore e delle grandi industrie che contavano su di un tempo maggiore (36 mesi) per dotarsi di propri impianti di depurazione. E sullo sfondo c’è il grande quesito circa il futuro stesso del depuratore consortile, ritenuto troppo grande e costoso per sopravvivere solo operando depurazione civile per i comuni di Priolo e Melilli. In questo contesto, peraltro, non vanno dimenticati gli ingenti investimenti preventivati dalla Regione per il depuratore e che rappresentano il tentativo di inseguire i ritardi del passato come segnalati dalla Procura di Siracusa nei suoi recenti provvedimenti. Regna l’incertezza sullo sfondo di temi cruciali, a partire da quelli legati alla tutela ambientale da coniugare alla salvaguardia dell’occupazione.