Il centrodestra, la ricerca del candidato frontman e l’idea Bufardeci (che resta fermo)
Ciclicamente, in questi mesi, il suo nome è uno di quelli più gettonati, specie in casa centrodestra. Quando si parla di candidato sindaco, la suggestione da quelle parti spinge verso il grande ex, Titti Bufardeci. Anche in queste ultime giornate, mentre il centrodestra siracusano inizia a programmare un tavolo per serrare le fila in previsione delle elezioni del 2023, torna in piedi l’idea Bufardeci. Nome che pare mettere tutti d’accordo, da Forza Italia a Prima l’Italia, passando per il maggiorente di coalizione Fratelli d’Italia.
Il diretto interessato evita al momento dichiarazioni. Ma sul punto rimane fermo sulla posizione già illustrata a maggio dello scorso anno, riassumibile in “grazie, ma no”. Bene la stima e la considerazione di essere un candidato ideale, ma Bufardeci non sentirebbe particolarmente il fascino della tentazione, anzi.
Niente tatticismi o giochi a nascondersi a otto mesi dal voto. Chi lo conosce, lo sa. I tempi sono cambiati e per quanto l’ex sindaco ed ex deputato regionale non si sottrarrebbe nel fornire il suo contributo per il centrodestra, non si spingerebbe però sino al punto di diventarne il candidato frontman.
Titti Bufardeci è stato sindaco di Siracusa per due volte, dal ’99 al 2008, deputato al parlamento siciliano, vice presidente della Regione, consigliere di Stato, consulente giuridico e amministrativo.
La politica lo corteggia e trova il gradimento dei social.
“Sono felice che si esprima simpatia nei miei confronti. In realtà i cittadini lo fanno da sempre, anche semplicemente incontrandomi per strada. Hanno un buon ricordo di me come sindaco e questo rappresenta motivo di soddisfazione, senza dubbio. Dopo oltre 14 anni, però, troverei una realtà sconvolta rispetto a quella che ho lasciato”, disse poche settimane addietro su FMITALIA davanti all’ennesima indiscrezione sulla sua candidatura. “Tutto è cambiato. Le condizioni oggi sono ben diverse da allora. Sono semplicemente convinto che nei ritorni ci siano delle aspettative quasi salvifiche. Non esistono, tuttavia, bacchette magiche e oggi le condizioni in cui si opererebbe sarebbero terribili e temo che lo scenario, con la situazione internazionale che viviamo, stia ulteriormente cambiando, peggiorando”.