Il compleanno di Renzo, la madre: “Alla guida, pensateci a non spegnere sorrisi”

 Il compleanno di Renzo, la madre: “Alla guida, pensateci a non spegnere sorrisi”

Oggi avrebbe compiuto 22 anni. Sarebbe un ragazzo pieno di voglia di conoscere il mondo, di fare esperienze belle: era così. Magari avrebbe scelto di frequentare l’Università, oppure no. Il suo sogno era quello di imbarcarsi, di stare sulla plancia di una nave, amava il mare. Forse si sarebbe innamorato, forse no.
Renzo Formosa la sua vita l’ha vista interrompersi tragicamente quando aveva solo 15 anni, il 21 Aprile 2017, sei anni fa. E non è “tanti anni fa”. Per la sua famiglia, per la mamma, Lucia, è l’inizio di un dolore costante, iniziato in via Bartolomeo Cannizzo, dove tutto è finito, dove un’auto contro lo scooter su cui viaggiava Renzo ha messo la parola stop al suo futuro e ha aperto la pagina sul buio: buio per la mamma, per il papà, per il fratello, per chi gli voleva bene. Si continua a vivere, certo e si proveranno delle gioie, perché è giusto, ma con il buio costante sempre dentro. Si fa di tutto per rispettare la vita, perché il valore che ha è immenso ed è questo che Lucia vorrebbe che si comprendesse. E’ per questo che da sei anni non fa che sgolarsi, che chiedere a chi si mette alla guida di pensare, di pensarci. E il compleanno di Renzo è l’ennesima occasione per parlare di sicurezza stradale. “Pensateci quando vi mettete alla guida a non spegnere sorrisi”, la sua sollecitazione. “Renzo non ha avuto la fortuna di godersi la vita perché qualcuno il 21 Aprile 2017 si è messo a giocare a fare il pilota” con tragiche conseguenze. Il 18 Luglio del 2001 i nostri occhi si incrociavano per la prima volta. Ho avuto l’onore di averti fra le mie braccia per 15 anni- dice Lucia, pensiero rivolto a Renzo-Figlio mio prezioso, il sesto compleanno che non sei qui con noi. Assassinato da chi, su un’auto senza assicurazione ti ha distrutto la vita. Oggi sarebbero stati 22 anni, ma non ho nessuno a cui fare gli auguri. Sono rimasti 15 anni per sempre e mi manca da morire”.
Lucia Sinnona sa essere lucida, razionale, determinata. Lo diventa sicuramente quando parla di sicurezza stradale. “Si deve pensare che per strada ci sia il proprio figlio, il proprio fratello,la propria madre, il proprio padre, il proprio amore, il proprio sangue- Sono stanca di vedere una città in cui chi guida non rispetta le regole. Siamo davvero tutti e sempre in pericolo. Prima di Renzo e dopo Renzo troppe vittime sulle strade”. Lucia lancia una richiesta alle forze dell’ordine: “Non posti di blocco ma servizi da svolgere girando per strada, magari in borghese. Ci vogliono autovelox ovunque, anche in città, ci vogliono sanzioni a raffica. Ci vuole tutto quello che possa servire davvero a proteggere la vita”.

 

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