Il comprensivo Verga è una scuola “fantasma” tra Cga e codice meccanografico
L’istituto comprensivo Verga vive la sua strana estate, sospeso nel “limbo”: la scuola siracusana esiste ancora o verrà divisa in tre tronconi, ridistribuiti ad altrettanti istituti del capoluogo? Nel mezzo, famiglie e docenti attendono di capire come tutto cambierà.
Nei giorni scorsi è arrivata la sospensiva disposta dal Tar che ha stoppato l’applicazione della soppressione disposta dalla Regione, su ricorso presentato dal Comune di Siracusa. Tecnicamente una buona notizia, non fosse però per la circostanza che l’assessorato regionale ha impugnato il provvedimento al Cga, con udienza il 7 settembre. La querelle conoscerà la parola fine a poche settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico, quando sarà tardi per ogni mossa.
Nell’attesa, pare siano aumentate le richieste di nulla osta per iscrivere i ragazzi in altri istituti comprensivi: le famiglie sono preoccupate e non riescono a leggere bene la questione. Così si rischia che, ben prima del Cga, a decretare la soppressione del Verga sia la fuga in atto verso altre scuole. In apprensione anche i docenti: il 31 luglio si sono chiusi i termini per le graduatorie delle supplenze, ad esempio. E i docenti di ruolo non possono indicare come scelta il Verga perchè privo di codice meccanografico, ovvero di quella combinazione alfanumerica che rappresenta il certificato di esistenza in vita di un istituto scolastico.
Insomma, la soppressione del Verga per ora è stata sospesa dal Tar “ma non per questo la scuola esiste adesso come istituzione autonoma”, lamenta Michele Mangiafico (Civico4). “Palazzo Vermexio ha creato le condizioni perchè si consumasse il sottodimensionamento necessario per far sparire questa scuola e salvarne altre in prospettiva”, è l’accusa di Mangiafico. Dietro quelle parole si nasconde uno scenario da cane mangia cane: dal prossimo anno – a meno di deroghe – la soglia di alunni iscritti per mantenere l’autonomia scolastica passa a 900. Ecco perchè i numeri del Verga (512) diventano oggetto di attenzione per l’intera macchina scolastica del capoluogo. Se non possono servire a salvare l’istituto di via Madre Teresa di Calcutta – potrebbe essere il pensiero – aiuteranno altre scuole a restare con dirigenza autonoma.
“Quella scuola che a parole viene elogiata per il ruolo svolto in una zona di frontiera, nei fatti è ritenuta sacrificabile per salvare le altre”, sintetizza amaro il leader di Civico4 che, seppure fuori dal “palazzo”, continua a mostrarsi fiero oppositore della giunta Italia. “La verità è che nessuno difende veramente le famiglie degli alunni del Verga”.
Un apposito decreto regionale, invero, pare invitare l’Ufficio Scolastico Regionale a mettere mano alla questione anche relativa al codice meccanografico, in ottemperanza della sospensiva. Ma se non accadrà nel giro di pochi giorni, quasi inutile attendere il Cga. Troppe questioni rimarrebbero in ballo, tra queste anche l’adozione dei libri di testo. E certo non le si potrebbe risolvere il 7 settembre. Il tempo è poco, la strada è stretta.
Il Comune di Siracusa ha dato mandato all’avvocato Domenico Trapanese di difendere la scuola Verga anche davanti al Cga. “Il tema, dal nostro punto di vista, è chiaro e condivisibile: non è solo un affare di numeri, per quanto il Verga li abbia. Quello è un istituto di frontiera capace di svolgere un ruolo educativo tarato, anche con i suoi progetti, sulle necessità di un’area definita sensibile. Non la si può trattare alla stregua di una scuola normale”, spiega il legale a SiracusaOggi.it.